Maurizio Buscarini, a 59 anni agli europei con la nazionale italiana di Powerlifting
Originario di Talamello, è nella rosa dei 20 selezionati per le gare in Lituania

Di Riccardo Giannini
Dall'8 al 13 marzo in Lituania, a Vilnius, la nazionale italiana Master di Powerlifting (disciplina da non confondere con il sollevamento pesi) lotterà per la conquista del titolo europeo, in palio sia il titolo a squadre, sia i titoli individuali, per categoria. Venti i convocati azzurri, 9 donne e 11 uomini. Nel gruppo ci sono anche due M3, entrambi 59enni: Francesco Morese e il riminese Maurizio Buscarini.
Originario di Talamello, Buscarini si allena nella palestra Riace, a Ca' Fusino di Talamello, e da quattro anni si è dedicato alle gare come agonista, tesserato per la Strength Lab di Torino. I risultati brillanti nelle competizioni (è stato campione Master nell'ottobre 2020) e i punteggi gli hanno aperto le porte per la convocazione in nazionale. Buscarini si cimenterà nel sollevamento del peso nei tre esercizi che formano il Powerlifting: squat, distensione su panca piana e lo stacco da terra. I record di carico per l'atleta riminese sono rispettivamente 212,5 kg, 145 kg e 260 kg. Risultati strabilianti che non sono il frutto di magia o di "aiutini" illeciti, ma semplicemente di determinazione e di uno scrupoloso allenamento: "Con la giusta preparazione fisica è possibile colmare il gap che c'è tra un atleta giovane e uno meno giovane. La carriera di qualsiasi atleta professionista si è dilatata, è possibile grazie alla disciplina, a un buon allenamento, a uno stile di vita attento", evidenzia Buscarini. L'allenamento con i pesi è ben diverso da quello che può immaginare un osservatore distratto; non è affatto "distruzione fisica". "All'inizio fai legna e poi la ardi", scherza Buscarini. C'è infatti una fase definita di volume in cui, per ogni esercizio, si fanno numerose serie e ripetizioni, con poco peso. Poi si arriva all'intensificazione: il peso aumenta, serie e ripetizioni diminuiscono. Infine "la cima della montagna", l'intensità assoluta, la fase di picco, cioé la performance di una gara o di un test massimale. "Ma il powerlifting non è affatto un sport di élite. Io sono la punta dell'iceberg di un modo di allenarsi che si cuce addosso a un 15enne, a una donna, a un 60enne. Ci sono ragazzi e ragazze che si divertono a fare le cose che faccio io. Lo squat, lo stacco, fatti ovviamente bene, con la tecnica ideale. Poi magari c'è qualcuno che può, come me, interessarsi all'agonismo".
Buscarini si definisce un passato "anti-agonista": "Mi sottovalutavo a tal punto da pensare, che andrei a fare in una competizione?". Continuando a lavorare duro, con passione, sono venuti fuori anche i numeri. Spronato da qualche amico, ha deciso di cimentarsi nelle gare. D'altro canto per uno sportivo è fondamentale fissare obiettivi, alzare l'asticella sempre più in alto. "É godere non solo dei risultati estetici, ma nel vedere i risultati della progressione. Vedere l'incremento dei chili sollevati, capire di essere diventato più forte. La progressione è fondamentale perché la palestra non deve essere abitudine. Ma voglio sempre evidenziare: l'allenamento deve essere graduale, non una cosa traumatica".
Maurizio dunque continua a prepararsi per l'appuntamento di marzo allenandosi alla Riace, palestra fondata nel 1989. Al suo fianco, ragazzi e ragazze di tutte l'età, perché il body building, contro ogni luogo comune, è disciplina sportiva adatta a entrambi i sessi: "Le donne ora sono molto più propositive. Una ventina di anni fa, quando proponevi loro lo squat, c'era la preoccupazione: ma se mi vengono le cosce enormi? Ora invece è una rivoluzione copernicana: il gluteo sviluppato, muscoloso, è diventato un valore. E accettano così, come conseguenza, anche l'essere più pesanti davanti, nelle cosce". Mentre siamo collegati telefonicamente con Buscarini, in sottofondo sentiamo applausi scroscianti: sono quelli dei soci della Riace rivolti a Michela, che ha appena completato un esercizio di stacco con 80 kg, suo record personale. "Quasi il doppio del suo peso", evidenzia orgoglioso Maurizio. I pesi non devono dunque spaventare: il culturismo è una disciplina che permette di mantenersi in piena forma, fatta di step e obiettivi da raggiungere progressivamente, passo dopo passo e con costanza.