Tempi di attesa infiniti all’Ospedale di Novafeltria. Il Comitato: "Così non va"

Il comitato promette ‘battaglia’ in occasione del consiglio comunale aperto sulla sanità, in programma l’11 gennaio

Ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria sanità

È indetto per domani (mercoledì 11 gennaio), alle 20.30 al teatro sociale di Novafeltria, il consiglio comunale aperto sul tema servizi socio-sanitari ospedalieri e territoriali in Alta Valmarecchia.

Il comitato "Giù le mani dall'ospedale di Novafeltria" annuncia battaglia: "racconteremo ai presenti quello  che ci viene confidato dai pazienti e da qualche operatore sanitario coraggioso – annuncia una nota – in quanto nelle aziende sanitarie di tutta italia c’è la consegna del silenzio e la nostra non fa eccezione".

C'è insoddisfazione per la qualità dei servizi: "Si chiama naso di pinocchio la differenza tra la qualità offerta e quella percepita e, quello della Azienda Sanitaria Romagna riminese per quanto ci riguarda è molto pronunciato". Il nodo è rappresentato dai tempi di attesa definiti dalla regione (30 giorni per visite e 60 diagnostiche): un obiettivo raggiunto al 100% nella quasi totalità delle prestazioni, secondo il sito TdaER (Tempi di attesa Emilia Romagna), ma secondo il comitato, la realtà è diversa. "Per esempio fare una visita oculistica a Novafeltria è impossibile come è impossibile fare una ecografia, una vista pneumologica , diabetologica e ancora dermatologica perché le agende sono chiuse  (l’operatore non dispone di date)". I tempi di attesa per una colonscopia sono 11 mesi, 7 per una gastroscopia, 8 per una visita ginecologica, accusa il comitato, per cui, al paziente dell'Alta Valmarecchia, "non rimane che accettare di scendere a valle o rivolgersi al privato". "Piacerebbe anche a noi sapere quanti rinunciano e quanti si rivolgono  al privato – prosegue la nota – si arriverebbe ad un dato lordo che misurerebbe realmente la percentuale di soddisfazione dell'utenza"

"Ci verrà detto che il cittadino è libero di scegliere le strutture private e che non cade il mondo se per una visita bisogna spostarsi – argomenta la nota – ma noi preferiremmo che a spostarsi fosse il professionista". Pronta l'obiezione: "Ci sono poche richieste e i medici sono risorse preziose, meglio tenerle accentrate". "Questo è il quadro che ci viene presentato tutte le volte – chiosa il comitato – ma cosa fanno i sindaci, gli unici a poter mettere una pezza? Fanno tavolo rotonde, quadrate e ogni 3 o 4 anni un consiglio comunale aperto. Non ci siamo dimenticati delle carenze di organico del nostro ospedale , ma meritano un capitolo a parte , magari dopo l’11".

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