Rimini, eletto il nuovo garante dei detenuti

L'avvocato Giorgio Galavotti è stato scelto, gli altri candidati erano gli avvocati Ivan Innocenti e Simone Campolattano

A cura di Redazione Redazione
24 marzo 2023 11:46
Rimini, eletto il nuovo garante dei detenuti - Il carcere di Rimini (Archivio)
Il carcere di Rimini (Archivio)
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Sarà Giorgio Galavotti il nuovo garante dei diritti delle persone private di libertà personale, operante nel territorio riminese. L’attribuzione definitiva del ruolo è avvenuta ieri sera (giovedì 23 marzo) nel corso del consiglio comunale, che si è concluso con l’elezione dell’avvocato Galavotti (20 voti favorevoli), in corsa per l’incarico insieme a Ivan Innocenti (10 voti favorevoli) e Simone Campolattano (0 voti favorevoli). Tutti i tre avevano superato le prime scremature avvenuta con l’istruttoria pubblica e con la votazione della I e IV Commissione consiliare riunitesi il 13 marzo.   

Giorgio Galavotti è nato il 23 febbraio 1955 a Riccione, dove tuttora risiede e vive. Dopo il diploma al Liceo Scientifico, consegue la laurea in Giurisprudenza all’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Esercita la professione di avvocato dal 1982 come praticante abilitato e dal gennaio 1985 come procuratore legale prima e avvocato poi. Attulmente è cassazionista. Nel 1998 è stato tra i fondatori soci dell’Associazione Madonna del Mare che dal 2000 gestisce il centro Caritas Interparroccchiale di Riccione. Fino al 2019 ne è stato presidente, oggi ne è volontario. 

Il ruolo del garante viene definito dall'assessore Kristian Gianfreda "un ruolo di primaria importanza e profondamente delicato" che dovrà "miscelare le proprie competenze giuridiche con soft skill quali l'empatia, la capacità di connettersi con le difficoltà altrui e tante altre competenze traversali".

Gianfreda assicura, per conto dell'amministrazione comunale, "la più totale collaborazione per per qualsiasi progetto di valore che intenda promuovere la dignità della persona e la vocazione rieducativa della pena, al fine di lavorare affinché negli istituti penitenziari si creino e favoriscano le condizioni per evitare che i detenuti, una volta usciti dal contesto carcerario, ricadano in episodi di recidiva"

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