Contro la siccità usare i fondi Pnrr: servono infrastrutture per raccogliere l'acqua
Il grido di allarme di Legacoop Romagna


Siccità e cambiamento climatico: le cooperative agroalimentari chiedono investimenti e Pnrr per fare fronte all'emergenza. È quanto emerso, dal coordinamento indetto a Cesena da Legacoop per fare il punto sulle questioni più calde del comparto, in vista della stagione delle assemblee di bilancio. La siccità è considerata l'emergenza più drammatica fra le tante sul tavolo. Legacoop propone di riorientare alcune linee di finanziamento Pnrr, per realizzare gli interventi infrastrutturali necessari, con particolare riferimento agli investimenti più urgenti segnalati da imprese, produttori e consorzi di bonifica.
L'agricoltura romagnola e italiana in generale sta pagando un prezzo altissimo per i cambiamenti climatici in atto: aumento delle temperature, periodi siccitosi in aumento, perturbazioni sempre più violente stanno cambiando radicalmente il nostro panorama agricolo e impongono investimenti pubblici sempre più consistenti per la manutenzione del territorio, a partire dalla gestione delle acque. Dopo le gelate, in particolare, si teme una riduzione molto forte della raccolta di frutta, in particolare pesche e pere, e quindi anche del personale necessario. Ma la siccità non è l'unico problema. Dal coordinamento cesenate è anche emerso come Il 2022 sia stato un anno particolarmente difficile, tra rialzi dei mezzi di produzione, difficoltà di approvvigionamento, inflazione diffusa, costi energetici, carenza di personale e l'inedita volatilità dei mercati dei prodotti agricoli. Nonostante questo le cooperative sono riuscite a fornire punti di riferimento solidi agli agricoltori soci. All'Europa si chiede invece di abbandonare le posizioni ideologiche di cui spesso il dibattito è vittima, dalla riduzione non realistica nell'uso dei fitofarmaci, fino alle posizioni oscurantiste su vino e carne rossa.