Dopo il successo della prima edizione, torna per il secondo anno consecutivo “Pedala sulla Via Romagna per lo IOR“, la pedalata di beneficenza lungo i 462 km della Via Romagna, da Comacchio a Riccione, che l’Istituto Oncologico Romagna (IOR) e ExtraGiro hanno ideato e promosso e che ora riportano “on the road”.
Chiunque può sostenere la sfida donando una cifra simbolica a questo link, sulla piattaforma realizzata dall’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR) per progetti di crowdfunding a sostegno della lotta contro il cancro.
La seconda edizione della pedalata si svolge dal 20 al 23 settembre 2023 in 4 tappe:
1° tappa: 20 settembre: Comacchio-Brisighella 125 km
2° tappa: 21 settembre: Brisighella-Santa Sofia 115 km
3° tappa: 22 settembre: Santa Sofia-Verucchio 108 km
4° tappa: 23 settembre: Verucchio-Riccione 131 km
Già nel 2022, l’avventura che ha visto una squadra di 13 ciclisti percorrere 464 chilometri ha raccolto oltre 10.000 euro da destinare ai progetti di ricerca scientifica contro il cancro, con un’ultima donazione giunta addirittura a gennaio da una squadra di ex professionisti veneti che hanno appoggiato la causa della ricerca scientifica. Fino a quel momento erano stati raccolti 9.310 euro, frutto della generosità di 74 donatori. Tutto è pronto, con gli stessi protagonisti, per pedalare nuovamente con l’obiettivo di portare nuove prospettive di cura al letto dei pazienti che lottano contro il cancro.
Tutto il ricavato sarà utilizzato infatti per sostenere gli studi di ricerca oncologica più promettenti portati avanti nei laboratori dell’IRST IRCCS di Meldola.
«Ho voluto unire le mie due passioni: la bicicletta e il volontariato – spiega Romano Randi, autista del progetto d’accompagnamento per i pazienti del territorio di Lugo e ideatore della “Via Romagna per lo IOR” – e così ho cercato un modo per fare la differenza per i pazienti oncologici che coinvolgesse anche alcuni amici con la passione delle due ruote, per divertirci per una buona causa tutti insieme».
«Quando l’amico Romano Randi ci ha prospettato di fare qualcosa per promuovere l’Istituto Oncologico Romagnolo – ricorda Marco Selleri, direttore di ExtraGiro, che è stato anche il primo ad avere l’intuizione di mappare un percorso turistico che attraversasse tutta la Romagna -, non ci abbiamo pensato molto: così lo scorso è nata questa pedalata di gruppo sulla via Romagna, attività sociale su cui ha creduto da subito anche Alé Cycling, producendo la linea di abbigliamento dedicata, che sarà indossata dai partecipanti e che può essere acquistata da tutti gli interessati».
Il gruppo è un nutrito mix tra ex professionisti (c’è anche una medaglia d’oro delle Olimpiadi) e cicloturisti, che pedsaleranno sulla Via Romagna, il percorso permanente per andare alla scoperta di un intero territorio toccando circa 30 comuni, 20 rocche e borghi storici, luoghi d’arte, parchi naturali ed eccellenze della tradizione enogastronomica.
Tra i ciclisti, oltre all’ideatore Romano Randi, ci sono un campione olimpico come Andrea Collinelli (ad Atlanta 1996), il vincitore della tappa dell’Alpe d’Huez al Tour de France 1994 Roberto Conti, Gian Paolo Grisandi (campione mondiale inseguimento a squadre nel 1985), ma anche Letizia Galvani, oltre a cicloturisti e volti noti del ciclismo come il giornalista sportivo Gian Luca Giardini, che vanta importanti collaborazioni con tv nazionali e regionali.
«Il legame tra sport e solidarietà è più che mai solido – spiega il Direttore Generale dello IOR, Fabrizio Miserocchi -. In questi ultimi anni sono aumentate le persone che hanno deciso di fare la differenza per una causa che hanno deciso di sposare e che sentono propria, come in questo caso la lotta contro il cancro, tramite un’impresa sportiva. Per noi si tratta di iniziative che hanno un duplice valore aggiunto: oltre ovviamente al sostegno economico delle nostre attività, ci permettono di accendere i riflettori sull’importanza dell’attività fisica sia come arma di prevenzione che come autentica “medicina” che migliora gli effetti delle terapie. L’epoca del “riposo assoluto” è definitivamente tramontata: la consapevolezza dei vantaggi di avere pazienti “fit”, anche per preservare una buona qualità di vita durante le cure, si è imposta con forza. Questi grandi ex professionisti, partecipando a “Via Romagna per lo IOR”, non ci aiutano solo a sostenere la nostra causa: si fanno promotori ed ambasciatori di un messaggio fondamentale, e per questo non possiamo che ringraziare tutti loro, in primis Romano Randi, il nostro volontario da cui è partito tutto».