GIanni Indino

Mancanza lavoratori stagionali, Indino ripensa ai voucher: "soluzione non da buttar via"

"Era uno strumento da migliorare", evidenzia a margine del consiglio nazionale della Confcommercio

Il tema del repartimento del personale stagionale nei settori turismo, commercio e servizi è stato al centro del consiglio nazionale di Confcommercio, tenutosi ieri (mercoledì 18 maggio) a Roma. Gianni Indino, presidente della sezione riminese di Confcommercio, ribadisce le difficoltà delle aziende nel trovare dipendenti: "Le provano di tutte, dall'affidarsi alle agenzie specializzate al passaparola, fino agli annunci sui social, ma ottenere risposte concrete è veramente complicato". Indino, sul tema, ribadisce le accuse verso l'opinione pubblica, nei casi in cui spieghi le difficoltà di reperimento del personale con la motivazione di un'offerta di lavoro a condizioni sfavorevoli per il lavoratori: "da più parti mi segnalano persone che si presentano ai colloqui di lavoro chiedendo di essere assunti senza regolari contratti per mantenere gli ammortizzatori sociali o il reddito di cittadinanza", accusa, dicendo di prendere in considerazione "che anche i lavoratori non siano tutti pronti a rispettare le regole". 

La prima problematica è l'avviamento dei giovani all'attività, soprattutto per quanto riguarda alberghi, bar e ristoranti: "Un ragazzo che non ha compiuto 18 anni non può lavorare in orari serali e notturni, non può manipolare alcol (il che significa che non può preparare un cocktail, né portare al tavolo una bottiglia di vino e nemmeno un caffè corretto) mettendo dunque fine prima di iniziare alla sua esperienza nel mondo dei pubblici esercizi", commenta Indino, evidenziando che il personale possa essere adeguatamente formato solo con l'esperienza diretta e il lavoro sul campo.

Seconda criticità sono gli enormi costi della burocrazia, anche per mettere in prova un lavoratore: "costi di assunzione, onorari dei professionisti ed eventualmente anche gli oneri di licenziamento se al termine della prova il lavoratore non è risultato idoneo, nonché la certificazione unica di fine anno", per cifre "che paiono poca cosa" ma che "sommate a un momento di oggettiva difficoltà possono risultare determinanti". Confcommercio chiede uno strumento "flessibile e codificato", senza che sia utilizzato in modo improprio. Indino ripensa ai voucher: "Una soluzione che non andava buttata via, ma da migliorare". 

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