di Riccardo Giannini
L'Alta Valmarecchia perde un altro pilastro, un personaggio di grande cultura e intelligenza. É scomparso all'età di 75 anni Silvestro Venturi: il funerale sarà celebrato lunedì prossimo (27 giugno), alle 10, presso la Cattedrale di Pennabilli.
Laureato in filosofia all'Università di Bologna, Venturi aveva lavorato per anni in Romania, nell'ambasciata italiana a Bucarest. Qui aveva conosciuto Alexandrina, la donna diventata poi sua moglie, ribattezzata "Sanda" dagli amici della Valmarecchia. Tornato in Italia, ha scelto di vivere nella sua Pennabilli, ed è stato professore alla scuola media di Novafeltria. Non era certamente un insegnante che seguiva pedissequamente le convenzioni del ruolo: alla notizia della sua scomparsa, c'è chi ha infatti ricordato una lezione di italiano immersa nella natura della rocca di Maiolo. Venturi amava tantissimo la letteratura, ma detestava rimanere "prigioniero" tra quattro mura. Cercava il contatto con la natura, amava passeggiare nei sentieri dell'Alta Valmarecchia e ne conosceva ogni segreto. Erbe, funghi, foglie, alberi: Silvestro era un'enciclopedia. Ma le sue conoscenze toccavano anche campi più inconsueti, come le rane, argomento sul quale avrebbe voluto scrivere un libro, come ha svelato Lorenzo Valenti, avvocato ed ex sindaco di Pennabilli. I due, assieme al professore Roberto Monacchi, avevano curato il volume “Odissea di Angelo Celli e di tutta la sua famiglia", (con la collaborazione di Tea Giannini Celi per le pubbliche relazioni e di Luigi Rossini per il comparto fotografico), una testimonianza sulla difficoltosa vita nell'Alta Valmarecchia nella seconda metà dell'ottocento. "Scrivevi proprio da Dio – lo ricorda così Valenti su Facebook – calibrando ogni parola come un orologiaio. Solo la tua innata indolenza era il limite ad una produzione letteraria eccezionale. Eppure, nonostante questo, hai lasciato diverse perle sparse, qua e là".
Venturi, uomo di grandissima intelligenza e profondità di pensiero, era anche un appassionato scacchista. Alla famiglia le condoglianze della redazione di altarimini.it