Federmoda Italia Confcommercio si è mobilitata per l'emergenza alluvione, coordinando a livello nazionale le imprese del settore per raccogliere mantelline e stivali in gomma, inviando il materiale raccolto ai luoghi più colpiti. “Un dramma che lascia la conta dei danni alla gente e alle imprese coinvolte – commenta Gianmaria Zanzini, presidente di Federmoda Provincia di Rimini e Regione Emilia Romagna – comprese quelle del commercio moda e calzature, già in difficoltà per un combinato disposto di condizioni sfavorevoli prolungate nel tempo, che vanno dall’innalzamento dei tassi di interesse bancari agli stringenti contratti con le aziende fornitrici, dalla difficoltà di accedere al credito al caro-affitti, fino alla sempre più scarsa capacità di spesa del cliente dovuta ad un’inflazione galoppante e a stipendi congelati, che costringe le famiglie a rinunciare alle spese ritenute non di prima necessità”.
Da Federmoda si commenta anche la decisione della regione Emilia Romagna di posticipare i saldi al 6 luglio, una scelta definita “sensata”, ma che rischia di essere inefficace “alla luce del comportamento predatorio di alcune grandi catene di moda multinazionali, che hanno già dato avvio a sconti e promozioni attraverso forti ribassi sia negli outlet che sui marketplace, pur essendo nel pieno della stagione delle collezioni primavera/estate”.
“Con i magazzini pieni e le vendite che registravano un -35% circa rispetto all’anno precedente già prima del disastro a causa di questa fredda primavera e, in molti casi qui in Emilia Romagna, con l’acqua alle ginocchia e la merce da buttare, non avremmo voluto registrare un altro attacco al commercio di vicinato come quello che stiamo subendo”, è l'amara constatazione di Zanzini, secondo cui un negozio su 10 all'interno delle città è destinato a chiudere, “per non parlare delle aree alluvionate in cui chissà quanti negozi saranno in grado di riaprire”.
Ribadito il plauso per le disposizioni del governo, di recepimento della direttiva Omnibus, Zanzini evidenzia che “la strada da compiere è ancora lunga e tortuosa per salvaguardare il canale del retail, messo sempre più a dura prova dalle politiche commerciali aggressive di alcune grandi multinazionali e dai colossi del web, le cui piattaforme macinano record su record, toccando un +8% sul 2021 per un totale di 33 miliardi di euro di prodotto venduto”.
Federmoda invoca nuovamente un patto di filiera che aiuterebbe i piccoli negozi a sopravvivere, “nel solco del percorso avviato con grande impegno dal presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, che ha portato le proposte dell’associazione al Tavolo della Moda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e continua ad essere in costante contatto con le istituzioni nazionali”.