Si riducono da dieci a sei le strutture territoriali della Cisl Emilia-Romagna che, in questo modo, da vita ad una profonda riorganizzazione interna. Nel dettaglio, si legge in una nota del sindacato, nasce l'Ust-Unione sindacale territoriale Romagna che accorpa i territori di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini; la Ust Parma e Piacenza, nata dall'unione degli ultimi due territori a nord della via Emilia, e la Ust Bologna di Area Metropolitana, che fonde gli attuali territori di Bologna e Imola. A queste realtà, si legge ancora, saranno affiancate le attuali Cisl di Ferrara, Reggio Emilia e Modena, anche se per "queste ultime due, in linea con la proposta della Regione Emilia-Romagna per il riordino istituzionale delle Province, si avvierà il percorso di unificazione subito dopo il prossimo Congresso, arrivando a regime a cinque territori complessivi". Quello deciso dalla Cisl regionale, spiega nella nota Giorgio Graziani, segretario generale della Cisl Emilia-Romagna, "é un cambiamento che è stato indirizzato puntando sull'omogeneità di talune linee guida quali le caratteristiche territoriali e istituzionali, il tessuto economico e produttivo, la sostenibilità economica, le strutture organizzative e il tesseramento, la necessità di garantire una migliore copertura delle attività di rappresentanza e contrattuali sul territorio e nelle imprese" Si tratta, chiosa Graziani, di una "risposta con cui, specie in un momento come quello attuale di crisi della rappresentanza politica, la rappresentanza sociale del sindacato assume una responsabilità ancora maggiore".

Nuove Province, la Cisl si adegua: nasce Unione Sindacale Territoriale Romagna
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