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Asportata la targa dedicata al sacrificio dei Tre Martiri: indignazione di Anpi e Amministrazione

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Ha marciato fino alle 13 e fino all'Arco d'Augusto il corteo del Collettivo Studentesco di Rimini organizzato contro i tagli alla scuola e all'Università, cui hanno preso parte centinaia di studenti riminesi seguiti da un nutrito presidio di Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale. Non si sono registrati particolari disordini, ma c'è da sottolineare un episodio increscioso.

La manifestazione è stata purtroppo palcoscenico di un grave gesto da parte di alcuni "facinorosi"  che ne ignorano forse il senso: è stata infatti asportata una delle targhe di bronzo che nella piazza dedicata al sacrificio dei tre martiri, evidenzia il luogo dove fu eretto il patibolo, simbolo del sacrificio dei riminesi Adelio Pagliarani, Luigi Nicolò e Mario Capelli trucidati dai nazifascisti il 16 agosto del '44. Al momento non è dato sapere chi siano gli autori della "bravata", ma indubbia è stata l'indignazione delle Istituzioni.

L'Amministrazione comunale stigmatizza ciò che è avvenuto nella mattinata: "Un'azione che offende la memoria storica dell'intera città e che per questo non può essere relegata a mera bravata".
Ed esprime un "ringraziamento alla Questura di Rimini che si è prontamente attivata recuperando in poche ore la targa, poi immediatamente riposizionata in loco  nella stessa mattinata dagli uomini di Anthea".

Parole di sdegno sono state palesate anche dall'Anpi comunale Rimini e Anpi provinciale in una nota congiunta.

"Non si sa ancora se si sia trattato di un consapevole gesto di sfregio neofascista, o come sostengono i diversi testimoni presenti, di un atto di teppismo fine a se stesso: cosa forse ancor più grave, perché indice di un'assenza di valori civili e di riferimenti democratici in quei giovani che l'hanno attuato – così esprimone l'Associazione – in entrambi i casi,  ciò deve far riflettere le Istituzioni, la scuola e tutte le  componenti democratiche della società sull’importanza della trasmissione – particolarmente ai giovani – della memoria e degli insegnamenti che ci trasmettono le vicende storiche che portarono all'avvento del fascismo e successivamente alla conquista della democrazia e della Costituzione. E’ necessario da parte di tutta la città agire in funzione educativa nelle scuole, nelle famiglie, nella società, e volgere in termini propositivi i valori antifascisti di cui siamo portatori. Di fascismo e di Resistenza si deve parlare, studiare e discutere.  Solo così potremo far capire che quel gesto di sfregio, fosse politico o di mero bullismo, è un’offesa alla libertà di tutti noi e all’intera città di Rimini, la Città dei Tre Martiti, medaglia d’oro al valore civile".

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