Allevamento Fileni a Maiolo: il Comitato denuncia l'imparzialità del tavolo tecnico-scientifico
Ritardi e mancanza di trasparenza: il Comitato PER la Valmarecchia espone le sue preoccupazioni

Il Comitato PER la Valmarecchia ha manifestato profondo sconcerto riguardo la gestione delle istituzioni sulla questione dell’allevamento intensivo Fileni a Maiolo. Dopo un anno e mezzo di impegno, il Comitato è stato informato solo tramite i giornali della sottoscrizione di un protocollo d’intesa che sancisce l’istituzione di un “tavolo tecnico-scientifico”.
Organizzazione di tutela ambientale sottolinea come questa mossa dimostri la scarsa considerazione che le istituzioni hanno nei confronti dei cittadini mobilitati per preservare il bene comune e la salute pubblica. L’allevamento intensivo, considerato un’industria insalubre di prima classe, è previsto vicino al fiume Marecchia, al confine tra quattro comuni.
Critiche sono state mosse anche sulla composizione del tavolo tecnico-scientifico, che include le stesse istituzioni già coinvolte nell’iter di approvazione del progetto, senza la partecipazione di soggetti terzi che possano garantire imparzialità. La necessità dell’approvazione dei due terzi dei membri per l’ingresso di nuove figure istituzionali è vista come una barriera per l’inclusione di voci non gradite.
Il Comitato non ha mai avuto fiducia nell’efficacia di questo tavolo e ribadisce che l’istituzione dello stesso non è stata richiesta da loro, ma deliberata dall’Unione Valmarecchia nel consiglio del 28 aprile 2023, arrivando con un anno di ritardo. Si teme che il monitoraggio del cantiere inizi a lavori quasi ultimati, rendendo inefficace il controllo.
La principale richiesta del Comitato resta la realizzazione di una mappatura dello stato di salute ambientale prima dell’entrata in funzione del polo avicolo, per avere un termine di paragone per le rilevazioni future. Nonostante questa richiesta sia stata supportata anche da alcuni amministratori locali, non ha ancora trovato accoglimento.
Il Comitato PER la Valmarecchia conclude la nota esprimendo il timore che la strategia istituzionale sia quella di temporeggiare fino all’avvio del polo avicolo, per poi dichiarare irrealizzabile la richiesta di una mappatura preventiva.