Assicurazione RC Moto: tutte le informazioni utili

La compagnia assicurativa con cui il motociclista stipula la polizza di Responsabilità Civile si impegna a coprire tutti danni nei limiti di un massimale, un importo massimo prestabilito al momento della stipula del contratto

Tutti i motocicli circolanti sul territorio nazionale devono essere regolarmente assicurati con una polizza RC Moto: il fine è quello di risarcire i danni causati a terzi da eventuali sinistri provocati dalla due ruote.

La compagnia assicurativa con cui il motociclista stipula la polizza di Responsabilità Civile si impegna a coprire tutti danni nei limiti di un massimale, un importo massimo prestabilito al momento della stipula del contratto. Il massimale minimo garantito è attualmente di 6,45 milioni di euro per i danni alle persone e di 1,3 milioni di euro per quelli alle cose.

La scelta della compagnia è a discrezione del motociclista: tuttavia, un aiuto negli ultimi anni arriva dai comparatori di prezzi, come Segugio.it, che consente di individuare la miglior assicurazione moto tra le varie soluzioni presenti sul mercato. Il preventivo è personalizzato per ogni assicurato, che fornisce le proprie generalità, la sua classe di merito, il modello di moto da assicurare e la località di residenza.

Assicurazione moto: quanto dura?

La polizza RC Moto è solitamente valida per 12 mesi. Alla fine di questo periodo si può decidere di rinnovarla con la stessa impresa assicurativa oppure sottoscrivere un nuovo contratto con un altro assicuratore. Ricordiamo che dal primo gennaio del 2013 è stato abolito il tacito rinnovo, ossia la proroga automatica della stipula per l’anno successivo, in modo da dare piena autonomia di scelta al motociclista.

Cosa non copre l’assicurazione moto?

L’assicuratore non è tenuto a risarcire quando i danni sono causati volontariamente dal motociclista, che ad esempio vuole trarre un profitto dall’incidente.

C’è il mancato risarcimento anche quando il sinistro coinvolge i parenti fino al terzo grado, i conviventi o le persone a carico: in questo caso, la polizza non interviene per i danni alle cose ma solo per quelli alle persone.

Esistono anche delle ipotesi in cui l’assicuratore applica il cosiddetto diritto di rivalsa, ossia richiede al proprio assicurato le somme liquidate ai terzi danneggiati. Un esempio sono i danni causati dalla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, oppure la circolazione con la moto sottoposta a fermo amministrativo.

Cosa si rischia a circolare senza assicurazione moto?

Le forze dell’ordine possono sanzionare il motociclista con un importo compreso tra 866 e i 3.464 euro. Inoltre, è prevista l’immediata cessazione dalla circolazione della moto, che viene prelevata e depositata in un luogo non aperto al pubblico individuato dagli stessi agenti.

Assicurazione moto: la nuova direttiva sull’obbligo

L’Italia ha recepito la direttiva europea 2021/2118 alla fine di dicembre 2023, che impone l’obbligo di copertura anche negli spazi privati. La nuova disciplina è stata sospesa fino al 30 giugno 2024 dal decreto Milleproroghe, in quanto l’attuale esposizione risulta ambigua: infatti, l’obbligo si potrebbe applicare non solo ai veicoli dei privati, ma anche a quelli in vendita presso le concessionarie o conservati nei musei.

La direttiva prevede anche una nuova disciplina in tema di sospensione della polizza. In particolare, l’assicurazione potrà essere sospesa in qualsiasi momento, ma per un periodo massimo pari a 10 mesi per annualità assicurativa; il termine sale a 11 mesi per i veicoli di interesse storico o collezionistico.

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