Balneari, proroga al 30 giugno 2027: la decisione sugli indennizzi
Il decreto "salva-infrazioni" è stato approvato, prevedendo gare per concessioni balneari e esenzioni per associazioni no-profit


Le commissioni Finanze e Giustizia della Camera dei deputati hanno dato ieri sera (lunedì 28 ottobre) il via libera al decreto “salva-infrazioni”, cioè l’atto “recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano” che comprende anche la direttiva relativa ai balneari e la messa a gara delle concessioni.
Ne dà notizia anche il Comune di Rimini, tra i Comuni interessati.
Il testo approvato in commissione non introduce modifiche sostanziali rispetto al decreto deliberato dal Consiglio dei Ministri e dà il via libera alla messa a gara delle concessioni da parte degli enti locali entro il 30 giugno 2027.
L’unico emendamento approvato riguarda l’esclusione dall’ambito di applicazione della direttiva per le società e le associazioni sportive dilettantistiche, titolari di concessioni balneari, che svolgano le attività no-profit in via stabile e principale, e “che perseguono esclusivamente finalità sociali, ricreative e di promozione di benessere psicofisico”.
Secondo la norma approvata, le associazioni e le federazioni sportive interessate devono svolgere attività “considerate non economiche in base al diritto dell’Unione europea” e sono tenute a continuare a versare il canone previsto.
Fermo restando l’obbligo di versamento del canone previsto (…) la disciplina di cui al presente articolo non si applica agli usi del demanio marittimo (…) qualora dette attività sportive siano svolte da federazioni sportive, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, anche paralimpici, associazioni e società sportive dilettantistiche (…) che perseguono esclusivamente finalità sociali, ricreative e di promozione del benessere psicofisico, e a condizione che detti usi del demanio marittimo, lacuale e fluviale possano essere considerati come attività non economiche in base al diritto dell’Unione europea.
Un’altra modifica approvata in commissione su proposta della Lega è di ‘carattere edilizio’ e prevede che i “manufatti amovibili” presenti sulle concessioni, fino alle nuove aggiudicazioni, potranno essere mantenuti e quindi non dovranno essere smantellati anche durante la stagione invernale.
Non sono invece passate le proposte di modifica che erano state ipotizzate dalle forze di centrodestra sul riconoscimento del valore aziendale ai gestori uscenti. Il decreto dunque prevede che i nuovi gestori riconoscano ai titolari uscenti un corrispettivo economico pari agli investimenti non ammortizzati e all’equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni (a fronte della richiesta sostenuta dalle associazioni di categoria chiedevano di veder riconosciuto il valore aziendale, così inizialmente previsto nel provvedimento Draghi).
Il calcolo dell’indennizzo sarà effettuato da un perito o da un collegio di periti, sulla base dei criteri che il Ministero dovrà emanare entro il 31 marzo 2025.
È possibile che eventuali ulteriori modifiche possano essere introdotte nel passaggio in aula, con dead line per la conversione in legge entro il 16 novembre.