Bonus edilizi, arrestato pluripregiudicato a Rimini

I Finanzieri del Comando Provinciale di Rimini, coordinati dalla Procura della Repubblica locale, hanno eseguito un’ordinanza del Tribunale di Bologna, confermata dalla Corte di Cassazione, che impone gli arresti domiciliari a un pregiudicato residente da anni nella provincia di Rimini. L’indagato è sospettato di trasferimento fraudolento di valori e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Rimini ha ricostruito accuratamente la situazione, rilevando che l’individuo, già condannato per bancarotta fraudolenta e lesioni personali, e con carichi pendenti per vari reati, aveva un debito tributario di oltre 14 milioni di euro. Aveva intestato a un prestanome le quote di una società di costruzioni di edifici residenziali con sede nella provincia di Rimini, che nel 2021 e 2022 si era dedicata principalmente a ristrutturazioni, usufruendo del “bonus 110% e bonus facciate”.

La Procura della Repubblica ha formulato le ipotesi provvisorie di reato nei confronti del pregiudicato, chiedendo l’applicazione di una misura cautelare personale. Tuttavia, il G.I.P. del Tribunale di Rimini non ha ritenuto sussistenti le esigenze cautelari. A seguito del rigetto, il Pubblico Ministero ha proposto appello al Tribunale Distrettuale Della Libertà di Bologna, che ha accolto l’appello con un’ordinanza del 5.12.2023, disponendo l’applicazione degli arresti domiciliari all’indagato. Questa misura è diventata irrevocabile con la sentenza della Suprema Corte di Cassazione del 10.4.2024.

Nel 2022, a seguito di accertamenti economico patrimoniali, all’indagato era stata applicata una misura di prevenzione personale e patrimoniale. Nel corso delle indagini, gli specialisti del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Rimini hanno adottato un approccio operativo basato sul ricorso alle misure ablative previste dalla legge penale e di prevenzione.