Brutale aggressione nel carcere di Rimini: agenti feriti
Il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria chiede urgenti provvedimenti
Una brutale aggressione ai danni di agenti penitenziari ha scosso la Casa Circondariale di Rimini, come riportato in un comunicato dal Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria. L’incidente, avvenuto due giorni fa, coinvolge un detenuto noto per precedenti comportamenti violenti e pericolosi, sollevando gravi interrogativi sulla sicurezza del personale e sull’attuazione delle procedure penitenziarie.
Il detenuto coinvolto, già noto alle autorità per reati pregressi, avrebbe agito con estrema ferocia nei confronti degli agenti, causando lesioni che richiederanno dieci giorni di cure mediche per entrambi i poliziotti colpiti. È stato evidenziato come questo individuo avesse già dovuto essere trasferito in altre strutture detentive in base alle disposizioni ministeriali, suscitando quindi interrogativi sull’inerzia nel procedere con tale trasferimento nonostante il suo passato criminale.
Il sindacato evidenzia l’assenza di azioni definitive per il trasferimento del detenuto, nonostante la sua pericolosità evidente, sollevando dubbi sull’efficacia delle procedure previste dall’ordinamento penitenziario. Si fa inoltre riferimento all’art. 14 bis O.P., che dovrebbe aver previsto una sorveglianza speciale per individui come quello coinvolto nell’aggressione.
L’aggressione stessa è stata descritta come violenta, con il detenuto che avrebbe colpito gli agenti con calci e pugni, rendendo difficile ripristinare l’ordine senza l’intervento di rinforzi. Il sindacato chiede al superiore ufficio distrettuale di prendere provvedimenti immediati, incluso l’avvio di procedimenti disciplinari per detenuti che si rendono protagonisti di simili atti criminali, ricorrenti ultimamente presso la Casa Circondariale di Rimini.
Ulteriori preoccupazioni emergono dalle minacce recenti rivolte dal detenuto al personale di Polizia Penitenziaria, senza alcuna informazione riguardante l’avanzamento di un procedimento amministrativo nei suoi confronti.
Infine, il sindacato propone la chiusura temporanea del reparto coinvolto come misura deterrente, fino a quando non sia garantito un ambiente lavorativo e detentivo sicuro per assicurare l’ordine e la disciplina all’interno dell’istituto.
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