Calenzano, si indaga sulla manutenzione straordinaria
Escluso il sabotaggio, il deposito eni sotto sequestro

La procura di Prato indaga sulla manutenzione straordinaria sugli apparati in corso nel deposito dell’Eni di Calenzano al momento dell’esplosione nell’area pensiline di carico che ha provocato la morte di 5 operai e 26 feriti di cui due molto gravi. L’attività sarebbe stata necessaria da anni. L’intero impianto è stato posto sotto sequestro per svolgere le indagini tecniche necessarie per stabilire le cause dello scoppio. Eni, si apprende dagli inquirenti, ha chiesto di intervenire per smaltire correttamente acque potenzialmente inquinanti, ma tutta l’attività di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione carburanti ‘deve restare ferma’ finché sarà necessario. Dai primi rilievi, intanto, non è stato trovato esplosivo: escluso il sabotaggio. Il fascicolo è aperto per omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro.