Cannabis light nel mirino e attacco ai diritti civili, l'allarme del Pd Emilia Romagna
Cannabis light, il Pd dell'Emilia-Romagna: 'Migliaia di aziende a rischio'

Alice Parma e Paolo Calvano, esponenti del Partito Democratico in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, esprimono forte preoccupazione per il nuovo Decreto Sicurezza del governo Meloni, definendolo un grave passo indietro in materia di diritti civili e gestione dell’ordine pubblico.
Il Pd ha sostenuto una risoluzione presentata da Avs che chiede di bloccare la conversione del decreto in legge. “Non è una misura per garantire la sicurezza, ma un atto repressivo che non affronta le vere cause dell’insicurezza”, ha dichiarato Calvano.
Tra i punti più critici: l’introduzione di nuovi reati come il blocco stradale e la rivolta in carcere, l’inasprimento delle pene e misure ritenute sproporzionate, come quelle contro la produzione di canapa. Secondo Parma, queste norme rischiano di criminalizzare il dissenso e colpire le fasce più deboli.
I consiglieri criticano anche la scelta di vietare la produzione di cannabis light, che potrebbe danneggiare migliaia di aziende e lavoratori del settore. Dal 12 aprile, chi coltiva o vende canapa rischia sequestri e denunce.
Infine, i rappresentanti Pd denunciano l’uso improprio della decretazione d’urgenza, che non affronta le vere emergenze come il sovraffollamento carcerario, ma anzi peggiora la condizione dei detenuti. Contestano anche l’introduzione di pene più severe per aggressioni a pubblici ufficiali rispetto a quelle per comuni cittadini, definendo la disparità “inaccettabile”.