Caso Pierina: anche Dassilva denuncia avvocata e consulente tecnico
L'uomo, indagato per l'omicidio della vicina 78enne, accusa i fratelli Barzan di infedeltà professionale per aver rappresentato la parte avversa nello stesso procedimento

Dopo la moglie Valeria Bartolucci, anche Louis Dassilva, indagato per l’omicidio della vicina 78enne Pierina Paganelli e attualmente in custodia cautelare, ha sporto denuncia contro l’avvocata Nunzia Barzan e il fratello Davide Barzan, consulente tecnico. I due avevano inizialmente assunto la sua difesa, per poi rappresentare Manuela Bianchi, nuora della vittima, nello stesso procedimento.
La denuncia, presentata con il supporto degli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, ipotizza il reato di “altre infedeltà del patrocinatore o del consulente tecnico” (art. 381 c.p.), che prevede pene fino a un anno di reclusione e una multa. Gli accusati, dopo aver depositato l’incarico per Dassilva, avrebbero continuato a difendere Bianchi, partecipando anche ad attività processuali recenti.
L’episodio solleva interrogativi sull’etica e i limiti della rappresentanza legale in procedimenti complessi.
Il commento del presidente dell’ordine degli Avvocati riminese, Roberto Brancaleoni
“Se fosse confermato quanto denunciato dalla signora Bartolucci (che il signor Barzan si sarebbe ‘presentato a lei e al marito prima come legale e poi come consulente legale, fornendo anche consigli e pareri, interfacciandosi come colui il quale decide la strategia difensiva’), si tratterebbe di un fatto gravissimo e l’Ordine degli Avvocati di Rimini si costituirebbe Parte Civile nel processo come avvenuto in occasione di altre contestazioni di esercizio abusivo della Professione”. Lo scrive il presidente dell’ordine riminese, Roberto Brancaleoni, in relazione alla denuncia della moglie di Louis Dassilva, indagato nel caso Pierina, al suo ex consulente ‘criminalista’. “L’avvocato, ed in particolare il difensore nel processo penale – prosegue l’ordine riminese – un delicatissimo ruolo di tutela dei diritti fondamentali dell’assistito, di cui spesso si trova ad avere in mano la vita. Un ruolo per poter esercitare il quale non basta una laurea ma occorre un lungo percorso di pratica professionale ed il superamento di un rigoroso esame di abilitazione, oltre a successivi stringenti obblighi di formazione continua. L’avvocato è poi sottoposto ad una Legge professionale e ad un codice deontologico rigorosissimi, nell’interesse dei cittadini e della giustizia. Sempre più spesso, purtroppo, sul palcoscenico della spettacolarizzazione mediatica di ciò che dovrebbe essere riservato alla sacralità delle aule giudiziarie, assistiamo all’avvicendarsi di personaggi che dispensano in libertà opinioni su temi legali e che il popolo confonde sempre più spesso con i veri avvocati”.