Caso Pierina, parla la figlia Chiara: "Mondo al contrario: imputato coccolato e noi colpevolizzati"
Chiara Saponi, figlia di Pierina Paganelli, chiede "più rispetto e più umanità"


Chiara Saponi, una dei figli di Pierina Paganelli, interviene attraverso i propri legali, gli avvocati Marco e Monica Lunedei e Alfredo Andrea Scifo, invocando "più umanità e rispetto verso una donna e mamma uccisa". E invece, lamenta Chiara Saponi, "durante la prima udienza abbiamo visto poca empatia per l'unica vera vittima di questa vicenda". Lunedì prossimo (20 ottobre) si terrà la seconda udienza del processo che vede imputato Louis Dassilva. In attesa, Chiara Saponi ricorda quanto avvenuto in aula: "Ho visto occhiolini e risatine, baci a distanza, sventolii di ventagli". Parole che sarebbero riferite a Valeria Bartolucci, moglie di Louis Dassiva. "Se l'empatia non ce l'hai, non posso importela, ma il rispetto in aula sì, non tanto per noi ma per il luogo e il tema grave in esame ", ha aggiunto Chiara Saponi. Ancora la donna: "Ogni volta che durante l'udienza sentivo parlare di vittima, fendenti e aggressioni mi stringeva il cuore e dovevo assistere ad una così marcata assenza di umanità".
La figlia di Pierina Paganelli si è soffermata anche sui commenti social che hanno spinto la famiglia a dare mandato ai legali per presentare denunce contro i leoni da tastiera: "Per noi è già dura non avere nostra madre, poi nella vita di tutti i giorni ci arrivano sassate, commenti crudeli contro di noi. Ci dicono che ci dobbiamo vergognare, ma di cosa?". Per Chiara Saponi, "questo è il mondo alla rovescia dove la famiglia della vittima viene colpevolizzata e l'imputato coccolato". Saponi afferma con convinzione: "A uccidere mia madre è stato Dassilva, perché ho letto le carte dell'indagine del Sostituto Procuratore Daniele Paci e tutto porta a lui". Ad ogni modo, puntualizza la figlia di Pierina Paganelli, "durante l'udienza ho tentato di incrociare lo sguardo dell'imputato ma lui non ci ha mai guardato. Chi ha ucciso mia mamma nel buio in quel modo, per me, è solo un vigliacco e continua a comportarsi così". Durante il processo probabilmente la pubblica accusa sarà costretta a far ascoltare ai giurati quella che è una delle prove fondamentali contro Dassilva, l'audio dell'aggressione del 3 ottobre. "So già che sarò avvisata ed uscirò dall'aula - conclude Chiara Saponi -: il dolore è troppo forte ma chi ha fatto urlare così mia mamma merita l'ergastolo".