Cassazione riapre il caso: possibile risarcimento ai figli di un cuneese morto per il fumo

La Suprema Corte ha annullato le sentenze che negavano l’indennizzo: la correlazione tra fumo e cancro non era “socialmente nota” negli anni Sessanta

A cura di Redazione
29 luglio 2025 12:27
Cassazione riapre il caso: possibile risarcimento ai figli di un cuneese morto per il fumo -
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La Corte di Cassazione ha ordinato alla Corte d’Appello di Torino di riesaminare la richiesta di risarcimento avanzata dai figli di un cuneese morto nel 2013 per un tumore ai polmoni, causato dal consumo di sigarette. L’uomo, fumatore abituale dal 1968, consumava in media due pacchetti di Marlboro al giorno.

I giudici supremi hanno stabilito che, sebbene la nocività del fumo fosse nota a partire dagli anni Settanta, all’epoca in cui il cuneese iniziò a fumare non era altrettanto chiara la correlazione specifica tra fumo e cancro. Questo principio potrebbe escludere un concorso di colpa del fumatore e aprire la strada a un risarcimento nei confronti di British American Tobacco e dei Monopoli di Stato.

Secondo il Codacons, che assiste i familiari, l’ordinanza rappresenta un precedente importante: la consapevolezza dei rischi legati al fumo non può essere usata automaticamente per rigettare le richieste di indennizzo dei familiari delle vittime.

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