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Ciclabile Rimini Novafeltria: un progetto bloccato tra burocrazia e fondi dimenticati

Nonostante il potenziale turistico e i finanziamenti stanziati, la ciclabile della Valmarecchia resta incompiuta

A cura di Redazione
10 novembre 2024 06:00
Ciclabile Rimini Novafeltria: un progetto bloccato tra burocrazia e fondi dimenticati - La ciclabile Rimini Novafeltria
La ciclabile Rimini Novafeltria
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Di Riccardo Valentini

Il cicloturismo negli ultimi anni ha generato un importante indotto economico arrivando a produrre in Italia 5,5 miliardi di euro nel 2023 con 33 milioni di presenze, fonte il sole 24 ore. In Italia, le regioni leader sono il Trentino, che ha integrato il cicloturismo al pari delle vacanze sugli sci, e l’Emilia-Romagna, che ha consolidato la sua posizione in questo settore. Anche al TTG Travel Experience, la recente fiera del turismo di Rimini, è emerso chiaramente che il turismo più apprezzato è quello slow, ovvero il turismo a passo lento, in bicicletta o a piedi, attraverso i borghi e le bellezze del territorio.

CICLABILI IN ITALIA

In Italia ci sono già diversi esempi di ciclabili di successo, come la celebre Ciclabile della Drava, un percorso di 50 km che collega Dobbiaco a Linz in Austria, e la ciclabile dei Trabocchi in Abruzzo. Questi esempi mostrano come le infrastrutture cicloturistiche possano attrarre un gran numero di visitatori e portare un beneficio economico significativo alle aree coinvolte. Come redazione di Altarimini.it, abbiamo scritto numerosi articoli sulla ciclabile di Novafeltria, perché crediamo fermamente che, se realizzata seguendo i modelli vincenti del Trentino, potrebbe rappresentare un’opportunità turistica straordinaria, non solo per Rimini, ma anche per tutti i comuni della Valmarecchia. Immaginate una ciclabile che parte dal mare e si snoda fino al cuore della Valmarecchia, attraversando i territori storici dei Malatesta e dei Montefeltro. Sarebbe una vera e propria “bomba” turistica!

Con il Sindaco di Montecopiolo in qualità di presidente della conferenza dei Sindaci della Valmarecchia abbiamo fatto una piacevole passeggiata lungo la ciclabile che collega Novafeltria a Rimini. A Pietracuta ci siamo fermati per riflettere sulle criticità del percorso e capire come possiamo migliorarlo, con l’ambizione di renderlo una vera e propria ciclabile fruibile per tutti. Nel video emerge chiaramente l’impossibilità di percorrere il tratto Rimini – Ponte Verucchio causa erosioni importanti dovute ad eventi atmosferici e mai ripristinate. Il nodo più importante rimane comunque la costruzione della passerella per attraversare il fiume Marecchia, che collegherebbe la ciclabile proveniente da Rimini a quella che parte da Novafeltria.

Questa ciclabile non avrebbe nulla da invidiare alla Ciclabile della Drava o a quella dei Trabocchi. Gli investimenti richiesti non sarebbero ingenti e, anzi, se si riuscisse a recuperare il finanziamento per questa passerella a Pietracuta.

Pietro Rossi, presidente della Conferenza dei Sindaci, ha preso a cuore la questione e, insieme a noi, ha fatto un giro in bicicletta lungo la ciclabile per esaminare personalmente tutte le criticità del percorso. L’obiettivo è poi portare queste problematiche al tavolo della Presidenza della Provincia di Rimini per cercare soluzioni rapide ed efficaci.

Percorsi già pronti per visitare tutti i paesi.

Una volta completato e migliorato il percorso principale, l’idea è sviluppare itinerari che colleghino la ciclabile a località come Verucchio, San Leo, Sant’Agata Feltria, Casteldelci, Pennabilli, Maiolo, Talamello, Villagrande  e  in tutti i comuni dell’Alta Valmarecchia.

E chissà, magari potremmo anche integrare un sistema di timbri come quello del Cammino di Santiago, offrendo ai turisti la possibilità di creare un tour che permetta di visitare in bicicletta i borghi più caratteristici della Valmarecchia. Sarebbe un’esperienza unica che lascerebbe un segno indelebile nei cuori dei visitatori.

Il cicloturismo genera indotto turistico: Le Piste di Talamello

Un esempio concreto di come il cicloturismo possa generare un indotto significativo lo abbiamo avuto in Valmarecchia, grazie alle piste da downhill di Talamello. Queste piste, create dalla passione di alcuni bikers locali, si estendevano dalla vetta del Monte Pincio fino al paese di Talamello, diventando un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti della mountain bike specialità Downhill (discesa) di tutta Europa.

Le discese erano così frequentate che, per due anni consecutivi, la Nazionale Italiana di ciclismo è venuta a fare un ritiro proprio su quelle piste, apprezzandole non solo per la loro qualità, ma anche per l’accoglienza ricevuta dalla comunità locale. Durante il ritiro, la squadra era accompagnata anche dall’allora Commissario Tecnico, Davide Cassani, che allora e oggi ricopre il ruolo di presidente dell’Azienda di Promozione Turistica dell’Emilia-Romagna (APT). L’entusiasmo suscitato da questi allenamenti era tale che numerosi tifosi e appassionati si radunavano lungo il percorso, documentando gli allenamenti con foto e video che presto hanno fatto il giro del web. In breve tempo, Talamello e il Monte Pincio sono diventati una meta ambita per bikers da tutta Europa, desiderosi di allenarsi sulle stesse piste.

Questo afflusso di visitatori ha avuto un impatto diretto sull’economia locale: alberghi, B&B e ristoranti erano pieni ogni weekend e, sorprendentemente, anche durante la settimana. Persino alcuni abitanti della zona si erano improvvisati nell’organizzare il trasporto dei bikers fino alla cima, utilizzando camioncini per facilitare la risalita generando un piccolo businnes.

Tuttavia, la situazione è cambiata drasticamente quando il proprietario dei terreni su cui passavano le piste ha iniziato a temere di essere ritenuto responsabile in caso di incidenti. La paura di eventuali risarcimenti in caso di infortuni ha portato alla chiusura delle piste, spegnendo così l’entusiasmo che aveva dato vita a un florido indotto economico.

Purtroppo, nessun amministratore locale ha preso in mano la situazione per trovare una soluzione. Avrebbe potuto essere sufficiente una semplice polizza assicurativa ?, magari con un costo modesto, per garantire la sicurezza legale senza compromettere l’attività economica che ne derivava. Eppure, nonostante le possibilità, il progetto è stato abbandonato, e con esso è svanito anche il dinamismo economico che Talamello e la Valmarecchia aveva conosciuto. Così, la festa è finita.

Una causa persa? Forse, ma crediamoci.

Il nostro portale di informazione segue da anni le vicende legate alla ciclabile Rimini-Novafeltria, un progetto che, ribadiamo, porterebbe significativi benefici turistici a tutti i comuni della Valmarecchia, anche a quelli che la ciclabile non attraversa direttamente. Tuttavia, c’è ancora chi sostiene che sia una “causa persa” e che non valga la pena continuare a investire in un’infrastruttura che sembra abbandonata.

Un esempio emblematico riguarda la passarella ciclabile che dovrebbe collegare Pietracuta al Santuario della Madonna di Saiano, collegando passando il fiume Marecchia le 2 ciclabile, un’opera FONDAMENTALE che avrebbe dovuto essere realizzata ormai 16 anni fa. Nel corso di questi anni, sono passati ben due mandati di sindaco: quello di Mauro Guerra (10 anni) e quello di Leonardo Bindi (5 anni, con un mandato aggiuntivo in corso). È proprio da quando l’Associazione Malatesta e Montefeltro ha raccolto le firme e ottenuto i finanziamenti  di € 600.000.000 per costruire questa famosa passarella ciclo-pedonale che la situazione sembra essersi bloccata. Ma che fine ha fatto quel finanziamento? È ancora possibile recuperarlo?

Siamo convinti che, nonostante le difficoltà, il completamento della ciclabile Rimini-Novafeltria rappresenti una straordinaria opportunità per la Valmarecchia, capace di rilanciare il turismo e di valorizzare il nostro patrimonio naturale e storico.

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