Concessioni balneari, tutto fermo: senza decreti Governo niente bandi, "ma Rimini non trovi scuse"

Concessioni Balneari, il Comune di Rimini accusa il Governo, ma Biagini non giustifica Palazzo Garampi: "Dovevano già aver fatto i bandi

A cura di Redazione
05 marzo 2025 13:05
Concessioni balneari, tutto fermo: senza decreti Governo niente bandi, "ma Rimini non trovi scuse" -
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Nessuna novità sul fronte delle concessioni balneari e soprattutto dei bandi per l’assegnazione. Dal governo non sono ancora stati emessi i decreti attuativi con i criteri di individuazione dei nuovi canoni e gli indennizzi per i concessionari uscenti: si avvicina, giorno dopo giorno, la stessa scadenza individuata dal Governo, il 31 marzo.

L’assessore competente per materia del Comune di Rimini, Valentina Ridolfi, ha sollecitato l’esecutivo. I Comuni della Riviera emiliano-romagnola sono pronti ad adottare un unico modello di bando, ma non si può far nulla senza il decreto, in particolar modo senza individuare gli indennizzi. Materia che peraltro difficilmente non sarà fonte di discussione: dagli operatori delle spiagge è già salita la preoccupazione, perché qualora fossero disposti indennizzi solamente per gli investimenti non ammortizzati fatti negli ultimi 5 anni, gli indennizzi sarebbero risibili.

Sul tema interviene anche Roberto Biagini, presidente dell’associazione Mare Libero, che accusa Ridolfi di aver sciorinato “banali giustificazioni pseudo-politiche per procrastinare l’obbligo delle gare”. In sostanza, ricorda Biagini, il Comune di Rimini si era già impegnato, con delibera di giunta 504 del 22 dicembre 2023, a concludere i bandi entro il 31 dicembre 2024. Lo avesse fatto, non sarebbe in questa situazione di stallo.

Lo stesso Consiglio di Stato, ricorda Biagini, ha affermato che l’assenza di un’organica disciplina legislativa nazionale non sia “legittimo motivo a sostegno della proroga della durata delle concessioni”.

In tema indennizzi, Biagini ribadisce che dai vertici della giustizia amministrativa è stato fissato, come principio per gli eventuali indennizzi, quello del “legittimo affidamento”, non applicabile però a Rimini (“E in quasi tutte le ipotesi di concessioni per licenza”) visto che i concessionari scaduti “hanno l’obbligo contrattuale di portarsi a casa tutto quello che attualmente c’è sull’ arenile, liberandolo”,  ma “con loro rinuncia espressa nelle condizioni di contratto  ad indennizzi di sorta e quindi non hanno diritto a nulla”. 

I funzionari comunali lo sanno perfettamente come lo sa la Corte dei Conti e soprattutto il potenziale nuovo concessionario, che subisce in questo modo una ingiustificata restrizione concorrenziale, il quale porterà in giudizio l’ ente locale in quanto costretto a spendere i soldi non solo per i progetti, la procedura di gara e per l’ investimento ma anche per la buonuscita illegittima al concessionario uscente che si è portato a casa tutto: una barzelletta“, attacca Biagini.

Il presidente di Mare Libero cita inoltre le ultime pronunce dei Tar Liguria, Lazio-Latina e Campania che hanno definito illegittime le proroghe al 2027: “l’ultima proroga tecnica motivata e quindi valida, ha cessato gli effetti al 31 dicembre 2024”.

Nella prossima estate quindi i bagnanti potranno andare in spiaggia senza pagare nulla e “autorità giudiziarie e di Polizia avranno l’obbligo di garantire il libero e gratuito utilizzo della spiaggia e del mare, beni comuni”.

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