Contratti interinali, assunzione obbligatoria dopo 4 anni e non più 3
Proposta dei relatori di maggioranza al Senato. Critiche dal centrosinistra: “Si precarizza ulteriormente il lavoro”

Un emendamento al decreto Economia, presentato dai tre relatori di maggioranza al Senato, propone una modifica significativa alla disciplina dei contratti di somministrazione di lavoro, comunemente noti come contratti interinali. La proposta mira ad estendere da 3 a 4 anni il limite massimo entro cui un lavoratore somministrato può essere impiegato dalla stessa azienda utilizzatrice, prima che scatti l’obbligo di assunzione a tempo indeterminato.
Attualmente, la normativa prevede un tetto di 36 mesi per la somministrazione continuativa presso lo stesso datore di lavoro. Superato questo periodo, il lavoratore deve essere stabilizzato. Con l’emendamento in discussione, questo termine verrebbe portato a 48 mesi, concedendo un ulteriore anno di flessibilità alle imprese.
La modifica ha subito sollevato critiche da parte del centrosinistra, che ne ha chiesto il ritiro. Secondo i gruppi di opposizione, si tratta di una “mini riforma” del settore che rischia di aumentare la precarietà dei lavoratori interinali, prolungando di fatto un periodo di incertezza contrattuale senza offrire maggiori tutele.
La questione resta aperta nel confronto parlamentare. Se approvato, l’emendamento inciderebbe su un comparto già oggetto di dibattito tra esigenze di flessibilità per le imprese e necessità di stabilità occupazionale per i lavoratori.