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Da cibo povero a icona nazionale | La vera storia di un piatto romagnolo che ha cambiato tutto

Scopri la storia della piadina romagnola, da cibo povero a simbolo nazionale dell'Emilia-Romagna, tra tradizione e curiosità.

A cura di Redazione
15 giugno 2025 11:00
Da cibo povero a icona nazionale | La vera storia di un piatto romagnolo che ha cambiato tutto - Foto: Kobako/Wikipedia
Foto: Kobako/Wikipedia
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 Un'antica tradizione che affonda le radici nel tempo

La piadina romagnola, oggi emblema della gastronomia dell'Emilia-Romagna, ha origini antichissime. Le prime tracce risalgono al 1200 a.C., quando gli Etruschi preparavano focacce di cereali cotte su lastre roventi. Successivamente, i Romani adottarono questa pratica, diffondendola in tutta la penisola. Il primo documento scritto che menziona la "piada" è la Descriptio Romandiolae del 1371, redatta dal cardinale Anglico de Grimoard, che descriveva una focaccia semplice a base di farina, acqua e sale.

Nel corso dei secoli, la piadina è rimasta un alimento fondamentale per le classi meno abbienti, grazie alla sua semplicità e versatilità. Durante il Medioevo, veniva spesso preparata con farine alternative come quelle di castagne o ghiande, soprattutto nelle zone montane.

Dalla tavola dei poveri al riconoscimento internazionale

Nel XX secolo, la piadina ha conosciuto una vera e propria rinascita. Il poeta Giovanni Pascoli la celebrò definendola "il pane nazionale dei Romagnoli", contribuendo a elevarne lo status culturale . Negli anni '50, con il boom economico e l'espansione del turismo lungo la Riviera Romagnola, la piadina divenne uno degli street food più amati, venduta nei caratteristici chioschi colorati.

Nel 2014, l'Unione Europea ha riconosciuto la Piadina Romagnola con l'Indicazione Geografica Protetta (IGP), tutelando le varianti tradizionali, inclusa quella riminese, più sottile e flessibile.

Varianti e curiosità: un mondo di sapori

La piadina presenta diverse varianti regionali. Nell'entroterra, come a Forlì e Ravenna, è più spessa e soffice, mentre a Rimini è sottile e flessibile, ideale per essere farcita e piegata.

Esistono anche versioni dolci, come la Piada dei Morti, una focaccia arricchita con uvetta, mandorle e noci, tradizionalmente consumata a novembre in occasione della commemorazione dei defunti . Un'altra variante è la Piadina della Madonna del Fuoco, tipica di Forlì, preparata con semi di anice in onore della patrona della città.

Curiosità

Sapevi che i chioschi di piadina in Romagna hanno colori distintivi a seconda della località? A Forlì e Cesena sono bianchi e rossi, mentre a Ravenna sono bianchi e verdi. Questa tradizione cromatica rende ogni chiosco riconoscibile e unico nel suo genere .

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