Dieci anni di progressi contro il cancro in Italia: calano i decessi ma persistono le disuguaglianze
Morti per tumore in diminuzione del 9% rispetto al 2015, ma al Sud quasi la metà delle pazienti con tumore al seno deve spostarsi per la chirurgia
Negli ultimi dieci anni in Italia si è registrata una diminuzione del 9% dei decessi per tumore, secondo quanto riferito dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica. Un trend positivo che colloca il nostro Paese al di sopra della media europea e che si traduce in una maggiore sopravvivenza: oggi chi riceve una diagnosi oncologica ha maggiori probabilità di vivere almeno cinque anni rispetto a un decennio fa.
Per quanto riguarda i nuovi casi, le stime per il 2025 indicano circa 390.000 diagnosi di tumore, un dato sostanzialmente stabile rispetto al 2024.
Tuttavia, permangono importanti criticità legate alle disuguaglianze territoriali. Al Sud, il 15% delle pazienti con tumore al seno cambia regione per sottoporsi alla chirurgia mammaria, e quasi il 50% degli interventi viene effettuato fuori dalla regione di residenza. Questo fenomeno, noto come “migrazione sanitaria”, evidenzia la difficoltà di accesso a cure specialistiche di qualità in alcune aree del Paese.
Secondo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, “le sfide urgenti restano le disuguaglianze sociali nell’accesso alla diagnosi precoce e la persistenza di comportamenti a rischio, come fumo, sedentarietà e cattiva alimentazione, che continuano a incidere sulla diffusione dei tumori”.
I dati confermano quindi progressi significativi nella lotta al cancro in Italia, ma sottolineano la necessità di interventi mirati per garantire equità nell’accesso alle cure su tutto il territorio nazionale.
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