Dolore e domande: la famiglia di Sitta cerca chiarezza sulla tragedia di Verucchio
Nessuna sete di vendetta, ma il bisogno di verità sui fatti che hanno portato alla morte del giovane egiziano

La famiglia di Muhammad Sitta, il 23enne egiziano ucciso a Verucchio dal comandante Luciano Masini durante un episodio di violenza, è travolta dal dolore e cerca chiarezza sui fatti. Non nutre spirito di vendetta ma desidera comprendere cosa abbia spinto il giovane, descritto come “un bravo ragazzo”, a compiere azioni così estreme.
L’avvocato Alvaro Rinaldi, che rappresenta i parenti, chiede approfondimenti sulle condizioni psicofisiche di Sitta e sull’assistenza ricevuta, evidenziando il bisogno della famiglia di conoscere la verità. Intanto, si attende il nullaosta per il rimpatrio della salma e il funerale in Egitto, priorità assoluta per i familiari.
La vicenda, segnata anche da strumentalizzazioni politiche, ha ulteriormente ferito i parenti, che chiedono riserbo e rispetto in un momento di grande dolore.