Due medaglie d'onore per ricordare i due santagatesi deportati nei lager nazisti
Gino Agostini e Gino Marini riuscirono a sopravvivere alla violenza del nazi-fascismo: oggi ne viene celebrato il ricordo


Sabato 20 settembre la Prefettura di Rimini ha ospitato la cerimonia ufficiale per la prima “Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi”, istituita dalla Legge 13 gennaio 2025, n.6. Per l'occasione sono state consegnate 14 medaglie d'onore e 3 emblemi araldici ai familiari dei cittadini e dei militari che dopo l'8 settembre 1943 furono deportati nei lager nazisti. Le medaglie sono state conferite anche a due cittadini di S.Agata Feltria, Gino Agostini e Gino Marini, e ritirate dai figli Giancarlo Agostini e Margherita Marini.
Gino Agostini (Sant’Agata Feltria, 9 settembre 1921 – 5 giugno 2010): soldato del Genio Minatori, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 rientrò in paese. Il 15 agosto 1944, durante i rastrellamenti e i bandi di lavoro dell’Organizzazione Todt, fu catturato e deportato in Germania. Internato nei lager di Dessau (sottocampo di Buchenwald) e successivamente di Aken sull’Elba, sopportò condizioni durissime fino al rientro in Italia il 14 settembre 1945. Tornato a Sant’Agata Feltria, si dedicò al lavoro agricolo, restando un punto di riferimento per la famiglia e la comunità.
Gino Marini (Sorbano di Sarsina, 24 gennaio 1918 – Cesena, 17 febbraio 1999): arruolato nel Genio Marconisti, combatté in Africa Settentrionale dal 1940 al 1942, venendo promosso sergente e successivamente idoneo a sottotenente di complemento. Dopo l’8 settembre 1943 fu catturato dai tedeschi e deportato nei campi di lavoro coatto in Germania, dove rimase fino al 19 luglio 1945. Nel dopoguerra divenne maestro elementare e si distinse per l’impegno civile ed educativo. Fu decorato con tre Croci al Merito di Guerra.