Eolico, ambientalisti contrari: "La Toscana non può devastare l'Alta Valmarecchia"
La Regione Toscana dice sì al parco eolico, ambientalisti dicono no per tutelare l'Alta Valmarecchia

“La posizione della Regione Toscana di approvare il maxi impianto eolico denominato Badia del Vento” a Badia Tedalda, “con impatti devastanti sulla Valmarecchia e sulle Marche, è un atto di prevaricazione che non possiamo accettare. Le recenti reazioni dell’Emilia Romagna e del suo presidente Michele De Pascale nei confronti del presidente della Toscana Eugenio Giani e dell’assessore all’Ambiente Monia Monni, sono un chiaro segnale di quanto questa scelta sia inammissibile sotto ogni punto di vista”. Lo affermano, in una nota Wwf di Rimini e di Forlì-Cesena, Italia Nostra Valmarecchia-Arezzo-Firenze, I Cammini di Francesco in Toscana, D’là dé Foss, Altura, Coalizione Tess.
Per gli ambientalisti “la Valmarecchia, territorio di grande valore ecologico e paesaggistico, rischia di essere devastata: boschi abbattuti, sbancamento dei crinali, trivellazioni profonde, infrastrutture invasive e tonnellate di cemento armato per sostenere gigantesche torri eoliche di 180 metri che sarebbero oltretutto impiantate in zone prospicienti dissesti”.
In ambito procedurale poi “devono essere chiariti alcuni aspetti relativi all’iter autorizzativo”. La richiesta di superare la Valutazione di incidenza negativa sulle aree naturali protette attraverso misure compensative, è stata pubblicata dalla Regione
Toscana ad un anno di distanza dalla trasmissione al proponente, dopo ripetuti solleciti e accessi agli atti da parte del Comune di Casteldelci e di alcune associazioni che hanno
evidenziato, tra l’altro, potenziali situazioni di conflitti di interesse.
Anche il comportamento del Comune di Badia Tedalda desta “forte perplessità per il fatto di aver sottoscritto con il proponente un accordo con l’impegno di rilasciare tutte le
autorizzazioni a fronte di misure compensative di tipo economico, ancor prima di aver eseguito le necessarie valutazioni tecniche e ambientali”.
Ancora: “la secretazione dello studio anemologico desta dubbi sulla trasparenza della procedura amministrativa. Risulta che la Regione Toscana abbia negato l’accesso agli atti da parte di Italia Nostra Valmarecchia sullo studio di ventosità del crinale, dando seguito alla volontà del proponente di non rilevare dati che invece dovevano essere resi pubblici anche a fronte di osservazioni secondo cui il vento nei nostri Appennini ha una forza nettamente inferiore rispetto ai Paesi del nord Europa”.
(Ansa).