Festa degli Antichi Frutti d’Italia a Pennabilli: un’edizione ricca di emozioni

Conferenze, laboratori e momenti conviviali hanno sottolineato l’importanza della tutela della biodiversità e del ruolo delle comunità rurali nel preservare la memoria del territorio

A cura di Grazia Antonioli Redazione
10 ottobre 2025 10:40
Festa degli Antichi Frutti d’Italia a Pennabilli: un’edizione ricca di emozioni -
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La XVIII edizione della Festa degli Antichi Frutti d’Italia — svoltasi a Pennabilli a fine settembre — ha saputo unire biodiversità, sostenibilità e recupero delle antiche varietà con poesia, coscienza civile e amore per la terra.

Due giornate intense in cui il la cittadina pennese si è trasformata in un crocevia di voci, sapori e memorie, per celebrare la diversità, i frutti e l’eredità del Maestro Tonino Guerra, che ci ha insegnato a rallentare lo sguardo, a ritrovare la bellezza dell’attesa e il rispetto per i cicli della natura. Questa edizione ha intrecciato la gioia dell’incontro con la consapevolezza del presente, richiamando la necessità di agire insieme — istituzioni, mondo accademico, agricoltori e cittadini — per costruire un modello di crescita responsabile e sostenibile, fondato sulla tutela della biodiversità e sul ruolo essenziale delle comunità rurali.

Grande partecipazione di pubblico ha accompagnato gli appuntamenti nei luoghi cuore della manifestazione: dall’Orto dei Frutti Dimenticati, riconosciuto nel 2023 come Parco pubblico più bello d’Italia, alla Mostra Nazionale Pomologica e della Biodiversità, allestita nella Chiesa di San Filippo e resa possibile dall’impegno congiunto di Università, Istituti agrari, vivai, collezionisti, agricoltori locali e appassionati. La Mostra ha restituito al pubblico un mosaico straordinario di varietà, sapori e profumi antichi, esito di anni di ricerca sul campo — grazie anche al contributo della guida ambientale Andrea Fazi, che con passione e competenza ha condotto il pubblico in un viaggio attraverso le storie, le origini e la biodiversità dei frutti esposti.

Le vie del centro storico si sono animate con il Mercato dei Frutti Dimenticati, delle Piante contadine, dei Prodotti enogastronomici tipici del Montefeltro e dell’Artigianato qualificato, espressione autentica del territorio.

Due incontri cardine hanno segnato in modo particolare la XVIII edizione della Festa degli Antichi Frutti d’Italia: la conferenza del maestro giardiniere Carlo Pagani, fautore insieme a Tonino Guerra della nascita dell’Orto dei Frutti Dimenticati, un momento ricco di spunti, ma anche di emozioni e di ricordi condivisi; e il confronto presso la sede dell'Associazione culturale Tonino Guerra dal titolo “Vecchie e nuove varietà: perché conservare, perché rinnovare”, con Ambra Micheletti (AMAP regione Marche), Stefano Tartarini (Università di Bologna), Guido Cardelli Masini Palazzi (Coldiretti Rimini) e Isabella Dalla Ragione (Fondazione Archeologia Arborea). Entrambi hanno offerto al pubblico riflessioni profonde sulla responsabilità collettiva nella tutela del paesaggio rurale.

Accanto ai momenti di approfondimento scientifico, gli aquiloni delle Contrade di Urbino hanno riportato i colori della festa nel cielo sopra il borgo medievale, mentre si sono susseguiti numerosi laboratori dedicati alla conoscenza delle piante e dei frutti, all’artigianato e alla riscoperta dei saperi tradizionali, insieme al Museo portatile del Parco Sasso Simone e Simoncello, curato dal Museo Naturalistico MUSSS, a conferenze, camminate narrative, performance poetiche con la formula del Poetry Slam e musicali, fino al concerto conclusivo del gruppo folk inglese Hodmadoddery


Non sono mancati momenti conviviali, resi vivaci dall’orchestra Viva e Ball, che con la sua energia ha riportato l’atmosfera delle feste nelle aie contadine, fatta di ritmi semplici e danze popolari, accompagnate dalle degustazioni offerte dai Contadini di Romagna e dagli esercenti locali.

Particolarmente sentita, inoltre, la cerimonia di posa del “Fiore di Pietra” nel Giardino della Casa dei Mandorli, in omaggio ai fratelli Paolo e Vittorio Taviani, con la presenza di Lora Guerra: un gesto affettuoso che rinsalda il legame tra cinema, memoria e luoghi di ispirazione poetica.

Un ringraziamento sincero va a tutti coloro che hanno reso possibile la manifestazione:

istituzioni e partner: Comune di Pennabilli, Comune di Santarcangelo di Romagna, Comune di Rimini, Parco del Sasso Simone e Simoncello, Coldiretti Rimini, Diocesi e Parrocchia di Pennabilli;
associazioni culturali e del territorio: Pennabilli Antiquariato APS, Associazione culturale Ultimo Punto, D’là de Foss APS, Chiocciola La Casa del Nomade APS, Associazione culturale Malafeltro, Il Lavoro dei Contadini APS, la Pro Loco di Pennabilli, Associazione Amici di Ponte;
esercenti locali e Contadini di Romagna, che hanno contribuito alla festa con i loro prodotti e la cena conviviale del sabato sera;
collezionisti, coltivatori, agricoltori, vivaisti e ricercatori, tra cui Fondazione Archeologia Arborea, Università di Bologna, AMAP Marche, Valmarecchia Bionatura che con il loro lavoro custodiscono e tramandano le varietà antiche, contribuendo alla loro tutela e, insieme, alla ricchezza della Festa;
artigiani e artisti, come la Stamperia Pascucci, e realtà virtuose come il Vivaio Il Sorbo di Frontino (PU) e “Orto Amico Casa Fanchi”, comunità agricola rurale e presidio di biodiversità nella campagna pennese;
tutti gli ospiti, relatori, musicisti, poeti, che hanno condiviso la loro voce, la loro esperienza e il loro sapere.

Un grazie speciale al professor Gigi Mattei Gentili, storico collaboratore dell’Associazione Culturale Tonino Guerra e amico del Maestro, che da diciotto anni accompagna con passione e dedizione la Festa, e agli architetti Pietro Dani e Cinzia Dori per la cura dell’allestimento della Mostra Pomologica.

Un pensiero riconoscente va ai volontari e allo staff dell’Associazione Culturale Tonino Guerra, che hanno custodito la Casa dei Mandorli e il Museo “Il Mondo di Tonino Guerra, e a tutte le persone che, spesso nel silenzio, continuano a lavorare perché questo evento rimanga vivo nella memoria della valle. Con altrettanta gratitudine lo sguardo si volge al passato, per ricordare l’amicizia e le visioni condivise che resero possibile la nascita di questo sogno, grazie anche al sostegno di Pennabilli Antiquariato, dei suoi soci e del presidente Gianni Giannini, che ne accompagnò con sensibilità e fiducia i primi passi.

LaFesta degli Antichi Frutti d’Italianon è soltanto un appuntamento annuale, maun atto collettivo di cura e responsabilità. È un’occasione per ritrovarsi come comunità, per guardare al futuro senza dimenticare le radici, per ascoltare ancora una volta l’insegnamento del Maestro:«Se non torniamo ad avere devozione per la natura, siamo finiti.»

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