Flai Cgil in campo contro lo sfruttamento agricolo
Sindacato e delegati incontrano i lavoratori per informare sui diritti e monitorare le condizioni nei campi

Anche quest’estate la Flai Cgil è impegnata nelle campagne delle province di Forlì-Cesena e Rimini per incontrare i lavoratori agricoli, informandoli sui loro diritti e sulle tutele previste dal contratto provinciale e dalla legge. Le visite, accolte positivamente anche da molti datori di lavoro, si legge nella nota stampa, sono occasione per monitorare le condizioni di lavoro, la redditività delle colture e le difficoltà nel reperimento della manodopera. Se da un lato emergono situazioni di regolarità, dall’altro si registrano ancora gravi casi di sfruttamento, paghe irregolari e caporalato. Il sindacato chiede alle Prefetture di attivare la Sezione Territoriale della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità per distinguere le aziende virtuose e tutelare le vittime di abusi.
La nota stampa di Flai Cgil
Anche questa estate i sindacalisti e i delegati della FLAI CGIL stanno andando a parlare con i lavoratori agricoli delle province di Forlì - Cesena e Rimini, come è ormai consuetudine da anni in tutte le campagne d'Italia e della nostra regione.
Queste visite, accolte con favore dai lavoratori dipendenti e nella stragrande maggioranza anche dai loro datori di lavoro, sono per noi occasione per ricevere informazioni dagli imprenditori sulla resa delle colture rispetto alle condizioni meteo-climatiche in continuo cambiamento, sulla redditività delle produzioni agricole che è strangolata da un mercato globalizzato e governato dalla grande distribuzione, sulla difficoltà nel reperire la manodopera nei tempi necessari alla lavorazione e raccolta ortofrutticola. Le visite sono per noi soprattutto occasione per scambiare informazioni con i lavoratori: per spiegare loro i diritti e le retribuzioni minime definite nel Contratto Interprovinciale di Forlì Cesena e Rimini, peraltro rinnovato lo scorso novembre, e le tutele previste dalla legge per affrontare i pericoli, la fatica e il caldo del lavoro nei campi; per portare ai lavoratori qualche cappello e acqua; per farci spiegare quali siano le condizioni di lavoro e le retribuzioni praticate realmente nel nostro territorio.
Ciò che emerge complessivamente da questi confronti sul campo, è che vengono rispettate le norme a tutela della salute e sicurezza, quali la pausa pomeridiana dell'ordinanza calore, e anche le tariffe minime previste dai contratti. Tra le tante narrazioni di regolarità, compaiono però anche situazioni in cui si è obbligati a lavorare anche tra le 12,30 e le 16 nonostante la situazione climatica da bollino rosso lo vieti, in cui si è pagati 5 o 6 euro all'ora anziché i 9 € minimi orari previsti per quella qualifica, in cui non vengono regolarizzati i rapporti di lavoro, in cui si fa leva sulle condizioni di bisogno per imporre condizioni di lavoro non dignitose, o anche che si viene intermediati da faccendieri che si fanno pagare per portare i lavoratori sul campo(questi sono i tristemente noti caporali).
Nel felicitarci quando le situazioni lavorative sono regolari, si devono invece contrastare con energia ed efficacia le situazioni di sfruttamento lavorativo. La tutela delle vittime deve essere immediata, e i carnefici devono essere condannati e messi nelle condizioni di non ripetere il reato. Su questi aspetti le Organizzazioni Sindacali hanno fatto fronte comune con le Associazioni agricole, chiedendo congiuntamente alle Prefetture di Forlì e di Rimini, già lo scorso maggio, di venire convocati per costituire la Sezione Territoriale della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità.
Riteniamo tutti che questo sia il momento decisionale, previsto dalla legge 199/2016 in ogni sede INPS provinciale, nel quale poter premiare le aziende sane distinguendole da quelle che sfruttano, nel quale favorire i meccanismi di reperimento della manodopera regolare, nei quali relazionarsi con le autorità di controllo affinché si collabori per colpire tempestivamente le situazioni di irregolarità. Purtroppo nelle nostre province non sono state ancora costituite, rendendo così più debole l'azione comune contro questo grave reato contro la dignità lavorativa delle persone.
La FLAI CGIL continuerà nelle prossime settimane a recarsi nelle campagne a raccogliere le testimonianze ed i bisogni degli lavoratori della terra, e contestualmente solleciterà alle prefetture di Forlì e di Rimini la costituzione dei tavoli già chiesti, affinché i prossimi lavoratori che denunceranno lo sfruttamento possano avere a disposizione una rete locale di soggetti che li tuteli, difenda, e risponda ai loro bisogni.
Lo sfruttamento lavorativo è una piaga intollerabile, che non ha più diritto di esistere.