Garlasco, il Dna di "Ignoto 3" sarà comparato con almeno 30 persone
Si cerca di escludere una contaminazione

Proseguono gli accertamenti nell’ambito della nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, la 26enne uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Al centro delle indagini c’è il profilo genetico denominato "Ignoto 3", un Dna maschile rilevato nel cavo orofaringeo della vittima e rimasto finora senza corrispondenza.
Secondo quanto emerso, sarà avviata una comparazione con almeno 30 persone, tutte coinvolte a vario titolo nelle fasi successive al delitto, comprese quelle che ebbero accesso al cadavere, come i tecnici e gli operatori presenti durante la riesumazione del corpo per prelevare nuove impronte.
L’obiettivo è stabilire se il profilo di "Ignoto 3" possa essere frutto di una contaminazione avvenuta dopo la morte della giovane, oppure se appartenga a una persona collegata in modo diretto al delitto.
I tamponi salivari verranno eseguiti su chiunque sia entrato in contatto con il corpo, mentre i profili genetici già disponibili saranno ugualmente sottoposti a verifica. Le analisi finora condotte – compresi i confronti con i Dna di Andrea Sempio e Alberto Stasi – hanno dato esito negativo.
La Procura spera ora che l’allargamento del campo di indagine possa fornire risposte definitive su una traccia che, a distanza di anni, continua a sollevare interrogativi cruciali.