"Ho dovuto abbatterlo, mi guardò con odio": spunta la relazione del maresciallo Masini dopo i fatti
La relazione del Carabiniere dopo la sparatoria è stata citata nella richiesta di archiviazione della Procura di Rimini

"Dopo un attimo che si era quasi fermato, guardandomi con odio si è lanciato verso di me e, non avendo più spazio né il tempo di allontanarmi, ho dovuto sparare per abbatterlo". Sono le parole del luogotenente dei carabinieri Luciano Masini, che la notte di Capodanno uccise Abdallah Abd Hamid Sitta, 23 anni. Come riporta l'Ansa, il riferimento, nella relazione di servizio è alla seconda e ultima fase dell'aggressione, dopo che il militare aveva sparato prima colpi a terra e poi alle gambe del giovane, che nel corso della serata aveva accoltellato quattro persone.
Il racconto dell'escalation degli eventi del 31 dicembre a Villa Verucchio, messo per iscritto dallo stesso comandante della stazione, è citato nella richiesta di archiviazione della Procura di Rimini, secondo cui il carabiniere ha agito in presenza della scriminante della legittima difesa e dell'uso legittimo delle armi.
Nella prima fase, ricostruisce Masini, "immediatamente lo sconosciuto mi guardava e si spostava sul centro della strada verso di me, continuando a pronunciare frasi incomprensibili avvicinandosi sempre di più alla mia persona. Gli urlai se voleva morire, mentre indietreggiavo con il chiaro intento di farlo desistere. Tuttavia iniziò a correre verso di me con il coltello in mano con il chiaro intento di colpirmi. Constatando che non vi era nessuno vicino a noi o dietro di lui, esplosi alcuni colpi a terra per farlo desistere, ma lo stesso ha continuato ad avvicinarsi a me sempre di più". Quindi, ci furono gli spari alle gambe e in seguito altri, al torace e al capo".