Il “cyber boss” kazako arrestato a Riccione: gli Usa chiedono l’estradizione, ma la Corte rinvia
Roman Khlynovskiy, 42 anni, è accusato di guidare una rete di hacker che avrebbe estorto 500 milioni di dollari a ospedali americani
Il tribunale federale del Tennessee accusa Roman Khlynovskiy, imprenditore kazako residente a Kiev, di associazione a delinquere, frode informatica, furto d’identità, estorsione e riciclaggio. Tra il 2023 e il 2025 avrebbe coordinato attacchi ai sistemi di decine di ospedali statunitensi, chiedendo riscatti milionari in criptovalute — fino a 90 milioni di dollari per una singola struttura.
Arrestato a Riccione dalla Polizia Postale mentre era in vacanza con la famiglia, è ora detenuto nel carcere dei Casetti di Rimini. Gli Usa ne hanno chiesto l’estradizione, ma la Corte d’appello di Bologna ha sospeso la decisione per approfondire le questioni sollevate dalla difesa: rischio di pena di morte in caso di accusa di spionaggio, condizioni carcerarie americane e stato di salute precario dell’imputato. La decisione definitiva è attesa per il 17 dicembre.
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