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Il geologo Vai avverte: "L'eolico in Appennino rischia disastri imminenti"

Le prove della fragilità geologica e idrogeologica mettono in guardia contro gli impianti eolici proposti nella regione dopo le alluvioni del 2023

A cura di Redazione
05 dicembre 2023 15:36
Il geologo Vai avverte: "L'eolico in Appennino rischia disastri imminenti" - La frana che ha interessato il Comune di Casteldelci in Località Villa di Fragheto nell’alluvione di Maggio 2023
La frana che ha interessato il Comune di Casteldelci in Località Villa di Fragheto nell’alluvione di Maggio 2023
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Il Prof. Gian Battista Vai, geologo e ex direttore del Museo Geologico dell’Università Alma Mater di Bologna, ha presentato nuove prove sulla inadeguatezza dei crinali appenninici per gli impianti eolici come “Badia del Vento”. Egli sostiene che l’Appennino Settentrionale, specialmente dopo le alluvioni del 2023, non sia adatto a insediamenti diffusi per via della sua fragilità idrogeologica. Le mappe e le analisi indicano che l’installazione di grandi impianti come Badia del Vento o Poggio Tre Vescovi potrebbe destabilizzare i versanti già precari, portando a una maggiore instabilità.

Il progetto “Badia del Vento” è il primo di una serie proposti in un territorio precedentemente contestato e bloccato per gli impatti insostenibili. Il Prof. Vai sostiene che l’espansione dell’eolico in Appennino Settentrionale sarebbe fonte di ulteriori rischi di dissesto idrogeologico, richiedendo una pianificazione del territorio più attenta per evitare potenziali disastri come le alluvioni del 2023.

Secondo il geologo, gli impianti eolici di grande scala in zone altamente instabili come questa comporterebbero rischi significativi, con fondazioni profonde che potrebbero riattivare frane esistenti. Tali interventi porterebbero a cicli di erosione e danni considerevoli all’ambiente circostante. Vai sottolinea che questi progetti non riequilibrerebbero la montagna, ma piuttosto causerebbero danni irreparabili.

Concludendo, il Prof. Vai avverte che l’espansione dell’eolico dovrebbe avvenire considerando la sicurezza e l’equilibrio idrogeologico del territorio, specialmente dopo i recenti eventi calamitosi del 2023, richiedendo una pianificazione oculata per evitare ulteriori rischi e danni.

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