Inaugurate a Riccione le nuove sale di endoscopia digestiva grazie a una generosa donazione
Un investimento da 1,6 milioni per strutture moderne e umanizzate in memoria del giovane Carlo Pasolini

Sono state ufficialmente inaugurate nella tarda mattinata di martedì 22 luglio le nuove sale di endoscopia digestiva all’ospedale Ceccarini di Riccione, realizzate grazie alla generosa donazione di un cittadino, il signor Torquato Pasolini, in memoria del figlio Carlo precocemente scomparso (come ricorda la targa installata nella sala d’attesa grande, nell’atrio principale).
L’intervento ha interessato un’area di circa 700 metri quadrati, nel corpo nord dell’ospedale, al terzo piano, negli spazi che ospitavano le vecchie sale operatorie, e ha comportato una spesa complessiva di 1.600.000 euro, per la ristrutturazione completa degli ambienti, l’acquisto di scialitiche, pensili ed elettrobisturi, l’acquisto di barelle radiotrasparenti e il noleggio di due sistemi di endoscopia e relativi strumenti, mentre la decorazione di una parete di una sala, opera della pittrice Liliana Quadrelli, nell’ottica dell’umanizzazione delle cure, è stata donata dall’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR).
L’endoscopia digestiva è una branca fondamentale della medicina moderna: consente diagnosi precoci, trattamenti mini-invasivi spesso alternativi alla chirurgia e una gestione sempre più efficace delle patologie gastrointestinali.
Insieme al donatore alla cerimonia sono intervenuti la sindaca di Riccione, Daniela Angelini (anche presidente del Comitato di Distretto), il Direttore Generale di Ausl Romagna, Tiziano Carradori, la Direttrice del presidio ospedaliero di Riccione-Cattolica, Bianca Caruso, e il dottor Marco Di Marco, Direttore Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Rimini.
Presenti all’evento anche la Direttrice Sanitaria di Ausl Romagna, Francesca Bravi, il Direttore del Distretto di Riccione Ardigò Martino, la coordinatrice Endoscopia Nicoletta Felici e, come ospiti, l’ex direttore dell’Unità di Endoscopia Digestiva, dottor Mauro Giovanardi, il dottor Giuseppe Onorato, e la dottoressa Marina Gambetti, ex direttrice del Pronto Soccorso di Riccione.
Ecco una sintesi degli interventi:
Bianca Caruso, Direttrice presidio ospedaliero Riccione-Cattolica: “E’ una giornata bellissima in tempi magri come quelli che stiamo vivendo perché inauguriamo le nuove sale endoscopiche di ultima generazione, più una serie di servizi annessi e ambulatori. Dal punto di vista tecnico sono in particolare due le sale endoscopiche, rispettivamente di 47 e 33 metri quadrati, con tutti gli spazi accessori come spogliatoi, preparazione paziente e servizi igienici dedicati, la più grande radioprotetta, per utilizzo di strumentazione radiologica, come richiesto ad esempio dalle complicanze della chirurgia bariatrica, una delle eccellenze del nostro ospedale. Inoltre c’è un locale di substerilizzazione, per la decontaminazione, pulizia e alta disinfezione degli endoscopi, complessivamente di 35 mq, un ambulatorio di refertazione, oltre ad altri 4 ambulatori e alle sale d’attesa più una serie di altri servizi. Contestualmente alla ristrutturazione completa per la nuova endoscopia, sia edilizia che impiantistica, sono stati realizzati interventi di manutenzione dell’atrio e dei percorsi interni al terzo piano con rifacimento della pavimentazione, controsoffitto e illuminazione, tinteggiatura e finiture interne, segnaletica di orientamento, al fine di rendere più accoglienti percorsi e sale d’attesa per gli utenti, creando una continuità rispetto al nuovo reparto di endoscopia, interventi importanti per un ospedale piuttosto compatto ed utilizzato come il Ceccarini”.
Marco Di Marco, Direttore Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva: “Si tratta di un passo avanti molto importante per la nostra struttura, fortemente voluto dai professionisti, a cominciare da chi mi ha preceduto in questo ruolo, e dall’azienda, che dona alla cittadinanza intera e a tutti coloro che vivono Riccione nei diversi periodi dell’anno ambienti più confortevoli, rassicuranti, dove la qualità dell’assistenza sanitaria che vogliamo continuare a garantire può essere sicuramente maggiore rispetto a quella che è stata fin qui.
Sappiamo tutti che dietro ogni procedura c’è prima di tutto una persona, che spesso soffre, con le sue fragilità, le sue attese e i suoi bisogni. Proprio per questo mi sento di ringraziare di cuore chi ha voluto metterci nelle condizioni di creare degli spazi nuovi, accoglienti, funzionali e tecnologicamente avanzati. Ambienti progettati non solo per migliorare l’efficienza operativa ma anche per garantire confort, sicurezza e umanità al paziente. Un risultato che è frutto di un grande lavoro di squadra. Desidero ringraziare sinceramente tutti coloro che lo hanno reso possibile: la Direzione Sanitaria, i tecnici e tutto il nostro personale medico e infermieristico ch periodo storico molto particolare, per cui è fondamentale dare risposte concrete ai cittadini, offrendo loro quantità ma soprattutto qualità dei servizi sanitari, cercando di garantire non tutto a tutti ma il massimo a chi ne ha bisogno. Una struttura di questo tipo ha tutte le potenzialità per offrire tutto ciò. Inizia oggi una nuova era per l’ospedale di Riccione, co e ogni giorno con dedizione ed enorme professionalità dà valore a ciò che facciamo, ma anche le istituzioni e in particolare la sindaca, che fin dal primo momento ci è stata vicina mettendosi a disposizione. La Sanità pubblica sta vivendo un n lo sguardo rivolto al futuro, ma con radici ben salde nei valori della sanità pubblica: equità, qualità e umanità della cura”.
Torquato Pasolini (donatore: 1 milione di euro): “Personalmente ho poco da dire in quest’occasione, se non ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa realizzazione contribuendo al significativo risultato finale che tutti possiamo vedere”.
Tiziano Carradori, Direttore Generale Ausl Romagna: “La sostanza del mio intervento è un grande grazie a tutti coloro che hanno contribuito a questo ulteriore passo per l’ospedale Ceccarini, a cominciare dal donatore. Mentre ascoltavo chi mi ha preceduto riflettevo sul fatto che sono tornato in Romagna nel 2020 e in questo lasso di tempo questo ospedale ha visto consolidare le proprie potenzialità in modo tale da avere un futuro meno incerto rispetto a qualche anno fa. Per me un ospedale deve disporre di un set di servizi ben definiti per poter far fronte a tutta una serie di problematiche e questo è un ospedale e rafforza la sua funzione come tale, un punto di riferimento nell’ambito del distretto e della provincia. Non è un periodo facile per la sanità pubblica, abbiamo un servizio sanitario avanzato, tra i primi a livello internazionale, ma con la metà delle risorse messe ad esempio a disposizione dalla Germania. Siamo in una situazione di estrema difficoltà perché le scelte di politica allocativa da quindici anni a questa parte hanno privilegiato altri ambiti. Ecco perché comportamenti di chi appartiene alla società come questa donazione assumono particolare valore dal punto di vista ideale di riconoscimento del lavoro che i colleghi prestano quotidianamente verso chi ha bisogno, ma anche sostanziale considerando la portata delle cifre di cui stiamo parlando, per consentire cioè l’attuazione di queste strutture all’avanguardia, la migliore possibile per svolgere tali attività. Queste tecnologie però da sole non bastano a risolvere i problemi, occorre una riflessione sul modo a cui vi accediamo considerando che l’Emilia-Romagna è la regione col maggior numero di indagini endoscopiche e al suo interno la nostra azienda è quella che ne svolge di più, c’è una relazione fra domanda e offerta che si esprime in lunghe liste d’attesa. E’ altrettanto vero, però, che se uno richiede la prestazione dopo un test del sangue occulto positivo i tempi non superano i 15 giorni, per cui dovremmo riuscire a comunicare ai medici sul territorio e alla popolazione una modalità d’uso dei nostri servizi che riduca questi problemi. L’altro tema delicato è l’aver programmato la formazione dei colleghi medici e infermieri sulla base dei soldi che potevamo spendere e non sulla base dei bisogni che dovevamo soddisfare, il che significa difficoltà di reclutamento del personale pur avendo le risorse: non mi era mai capitato di poter assumere e non riuscire a farlo per mancanza di professionisti a disposizione. Dobbiamo comunque continuare nel processo di miglioramento intrapreso dai colleghi clinici, ma in questo contesto è sempre più importante che componenti singoli, componenti collettivi e amministrazioni abbiano a cuore, come evidenzia questa donazione, il grande patrimonio rappresentato dalla sanità pubblica”.
Daniela Angelini, sindaca di Riccione: “L’inaugurazione delle nuove sale di endoscopia digestiva dell’Ospedale Ceccarini rappresenta non solo un miglioramento concreto dell’offerta sanitaria del nostro territorio, ma anche un simbolo: un simbolo di collaborazione, di fiducia reciproca, di senso civico. La donazione generosa del signor Torquato Pasolini, che ringrazio profondamente a nome di tutta la città, ci dimostra quanto forte possa essere il legame tra cittadino e bene comune. La salute pubblica è il cuore di una società giusta e coesa, e quando una comunità si stringe attorno al suo ospedale, non solo per ricevere cure, ma anche per contribuire a migliorarlo, allora possiamo parlare di vera partecipazione democratica. Come Sindaca di Riccione e come Presidente del Comitato di Distretto, credo profondamente che investire nella sanità pubblica significhi investire in dignità, in futuro, in uguaglianza. Una sanità accessibile, moderna e umana non è solo un diritto: è il fondamento di una società in cui nessuno resta indietro. Il nostro compito, come istituzioni, è quello di essere all’altezza di questi gesti e di queste aspettative. Lo dobbiamo a chi lavora ogni giorno nelle corsie, tra le difficoltà e le emergenze. Lo dobbiamo a chi, con lungimiranza, ha scelto di donare. Lo dobbiamo a ogni cittadino che varca la soglia di questo ospedale con speranza e fiducia. Questo nuovo spazio non è solo un luogo fisico: è una promessa. La promessa di continuare a costruire, insieme, una sanità pubblica più vicina, più efficiente, più umana. Una Riccione che guarda avanti, senza dimenticare che il futuro si costruisce con gesti concreti, e con la responsabilità condivisa. Grazie di cuore a tutti voi, e lunga vita al nostro ospedale Ceccarini”.