Insulti al mare di Rimini sui social, albergatori querelano per diffamazione
Insulti al mare di Rimini: l'associazione albergatori di Rimini querela i responsabili di due pagine social

L’associazione albergatori di Rimini, come annunciato della presidente Patrizia Rinaldis, ha presentato denuncia per diffamazione aggravata dall’uso di Social nei confronti di alcune pagine di larga diffusione sul web, che pubblicano meme e post satirici.
L’associazione ritiene i post “solo apparentemente satirici e goliardici”: essi hanno creato “un gravissimo danno all’immagine della Riviera, al suo mare, all’economia turistica delle città e quindi agli operatori turistici”.
Nel maggio caratterizzato da un paio di severi eventi di maltempo, nei quali però la costa riminese è stata sostanzialmente ai margini, senza subire danni, la stampa estera ha pubblicato notizie su “Rimini sott’acqua” e a corredo foto che raffiguravano le località della Romagna alle prese con acqua e fango. Fake news che hanno inciso pesantemente, a detta degli operatori turistici, sull’afflusso di turisti nella prima parte dell’estate. Così, i post satirici hanno ribadito, per gli albergatori, il concetto di un mare di Rimini inquinato, danneggiando l’immagine turistica della città.
Insulti al mare di Rimini sui social: le due pagine “nel mirino”
Nel mirino dell’Associazione Albergatori di Rimini, in primis, la pagina “Commenti Memorabili” e il meme che raffigurava un uomo a torso nudo, completamente sporco di fango, con il commento “Se il lunedì fosse un mare – Quando ti godi il primo bagno dell’estate a Rimini“.
“Una campagna di marketing diffamatoria contro la riviera riminese, volta a propagandare in modo paradossale l’asserita esistenza di un mare sporco, di acque marine melmose e non balneabili”, si legge nella querela presentata dall’Aia.
Il post è divenuto virale, ha ricevuto tante condivisioni e numerosi commenti. C’è chi ha ovviamente difeso la Romagna, ma gli stessi responsabili della pagina hanno pubblicato un commento scrivendo: “W e forza la Romagna, dai valà, si scherza”, aggiungendo l’emoticon di un cuore verde.
Parole che non hanno evitato la querela, che ha coinvolto anche “Pastorizia never dies“, in questo caso per un’immagine di due giovani intenti a fare il bagno in un mare di immondizia e plastica, con la didascalia: “Ma lascia stare la Sardegna e la Sicilia. Quest’anno ce ne andiamo a Rimini. Vedrai che non c’è poi tutta questa differenza”.
Per l’Associazione Albergatori di Rimini, le immagini fotografiche e le didascalie a corredo hanno veicolato il messaggio in base al quale Rimini “avrebbe un mare sporco, inquinato, non balneabile e schifoso”. La parola ora passa alla Procura di Rimini ed eventualmente ai giudici.