Kiev celebra l’Indipendenza, Trump invoca la fine della guerra
Zelensky: “Mai più compromessi con Mosca”. Tensione in Medio Oriente, l’Idf prepara l’offensiva su Gaza City

L’Ucraina ha celebrato il Giorno dell’Indipendenza con una cerimonia solenne a Kiev. Il presidente Volodymyr Zelensky ha ribadito la fermezza del Paese: “Un’Ucraina unita non sarà mai più costretta a quella vergogna che i russi chiamano compromesso. Abbiamo bisogno di una pace giusta”.
Il leader ucraino ha inoltre sottolineato l’importanza della presenza di truppe straniere nel Paese anche dopo la fine del conflitto, ipotesi respinta dal vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani: “No alle truppe, ma potremmo aiutare nello sminamento”. Sulla stessa linea il senatore repubblicano statunitense J.D. Vance: “Niente truppe americane in Ucraina”.
L’ex presidente Donald Trump, tornato a intervenire sul conflitto, ha dichiarato: “È il momento di porre fine a una carneficina senza senso”. Intanto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha assicurato che Mosca è pronta a proseguire i negoziati iniziati a Istanbul.
Parallelamente, lo scenario mediorientale resta ad alta tensione. L’esercito israeliano (Idf) ha annunciato l’avvio di operazioni militari alla periferia di Gaza City “in vista di una grande offensiva per conquistare l’intera città”. Hamas denuncia intanto una gravissima emergenza umanitaria: “289 palestinesi morti per fame nella Striscia, di cui 115 bambini”.