La Camera dice no al processo per i vertici di governo
Voti favorevoli alla maggioranza anche da parte dell’opposizione


La Camera dei deputati ha negato l’autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri Carlo Nordio (Giustizia) e Matteo Piantedosi (Interno), nonché del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, per la vicenda legata al generale libico Mahmoud Almasri, accusato di crimini contro l’umanità, arrestato in Italia e successivamente rimpatriato.
Alla votazione ha preso parte anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. I voti contrari all’autorizzazione a procedere sono stati 251 per Nordio e Mantovano e 256 per Piantedosi, superando quindi la soglia della maggioranza, che conta 242 deputati. Il risultato indica che alcuni voti contrari sono arrivati anche dai banchi dell’opposizione.
Il caso Almasri aveva sollevato forti polemiche nelle scorse settimane: il generale, arrestato su mandato della magistratura italiana, era stato poi rilasciato e rimpatriato in Libia, scatenando dubbi sulla gestione del caso e sulla tutela dei diritti umani.
Dopo il voto, il ministro Nordio ha commentato duramente la decisione del Tribunale dei ministri, affermando che l’organo «ha fatto strazio delle norme più elementari del diritto». Il Guardasigilli ha inoltre espresso l’auspicio che «si chiuda al più presto» anche il capitolo relativo alla sua capo di Gabinetto, Maria Elisabetta Alberti Casellati Bartolozzi, indagata a Roma per false dichiarazioni.
La decisione della Camera chiude dunque, almeno per ora, il fronte giudiziario nei confronti dei tre esponenti di governo, mentre resta aperto il dibattito politico e diplomatico sulla gestione del caso Almasri.