La Consulta boccia il tetto fisso agli stipendi pubblici: illegittimi i 240mila euro

La Corte costituzionale ripristina il parametro legato al trattamento economico del primo presidente della Cassazione: la norma non sarà retroattiva

A cura di Redazione
28 luglio 2025 16:51
La Consulta boccia il tetto fisso agli stipendi pubblici: illegittimi i 240mila euro - © Ansa
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La Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la norma che fissava in 240mila euro il tetto retributivo lordo per i dipendenti pubblici. La Consulta ha stabilito che il limite dovrà tornare a essere parametrato allo stipendio del primo presidente della Corte di Cassazione, come previsto fino al 2014.

I giudici costituzionali hanno precisato che l’esistenza di un tetto agli stipendi pubblici non è, di per sé, in contrasto con la Carta, ma deve essere definito tramite decreto del presidente del Consiglio con il parere delle commissioni parlamentari.

Trattandosi di un’incostituzionalità sopravvenuta, la decisione non avrà effetti retroattivi: le nuove regole entreranno in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione della sentenza in Gazzetta ufficiale.

Il limite fisso, introdotto nel 2014 dopo un primo tetto variabile stabilito nel 2011, era stato inizialmente ritenuto legittimo come misura straordinaria legata alla crisi economica. Tuttavia, la Consulta ha rilevato che, con il tempo, la misura ha perso il requisito di temporaneità, incidendo sulla tutela dell’indipendenza della magistratura e, più in generale, di tutti i dipendenti pubblici.

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