La crisi degli infermieri in Emilia Romagna: oltre metà del personale pronto a dire addio
L’alto livello di stress e la mancanza di supporto psicologico minano la stabilità del settore sanitario, con gravi conseguenze per pazienti e operatori

In Emilia-Romagna, il 54,6% degli infermieri è pronto a cambiare lavoro entro un anno, segnalando un’emergenza nelle professioni sanitarie, soprattutto tra chi lavora quotidianamente nelle corsie ospedaliere. Questo dato emerge da un’indagine del Nursind, che mette in luce la crescente difficoltà del personale sanitario.
La dott.ssa Katuscia Giordano, psicologa esperta in Comunicazione e Gestione delle Crisi, sottolinea l’importanza di prendersi cura della salute emotiva dei professionisti sanitari. “Gestire lo stress è una competenza fondamentale per chi lavora in ospedale”, afferma. Piccole pratiche, come brevi pause tra un intervento e l’altro, tecniche di rilassamento come la respirazione profonda e il grounding, possono ridurre notevolmente la tensione accumulata durante il lavoro.
Secondo Giordano, programmi di assistenza psicologica e gruppi di supporto sono risorse essenziali per il personale che affronta quotidianamente situazioni emotivamente intense. “Parlare con un professionista o con i colleghi aiuta a normalizzare le emozioni e a sviluppare strumenti per gestire lo stress”, spiega. Un’altra strategia utile è il buddy system, un modello in cui due colleghi si affiancano per sostenersi a vicenda, migliorando il benessere e prevenendo il burnout.
Tuttavia, le sfide non finiscono qui. La professione sanitaria è caratterizzata da turni estenuanti, carenza di personale e precarie condizioni organizzative, con il rischio di aggressioni. Questi fattori possono ridurre la soddisfazione professionale e portare a demotivazione. A ciò si aggiunge la “fatigue da compassione”, un esaurimento emotivo causato dal contatto prolungato con la sofferenza altrui.
L’ambiente di lavoro nelle strutture sanitarie è spesso imprevedibile e ad alta intensità. Medici, infermieri e operatori si trovano quotidianamente a dover gestire emozioni forti in situazioni di emergenza. “Prendersi cura del proprio benessere psicologico è un investimento nella qualità del lavoro”, conclude la dottoressa Giordano. Una mente sana consente ai professionisti di essere più presenti e efficaci nel loro ruolo, migliorando la cura dei pazienti e il supporto ai colleghi.