La ricerca della verità: nuovi elementi potrebbero riaprire il caso della morte di Vadim

Nel 2019, un consulente tecnico della famiglia ha ritenuto improbabile l’ipotesi di annegamento come causa della morte

A cura di Glauco Valentini Redazione
13 aprile 2024 07:24
La ricerca della verità: nuovi elementi potrebbero riaprire il caso della morte di Vadim - Il cui corpo fu recuperato la mattina dell’8 luglio 2012 nelle acque del canale Marano, a Riccione
Il cui corpo fu recuperato la mattina dell’8 luglio 2012 nelle acque del canale Marano, a Riccione
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Giuseppe Piccione, padre di Vadim, il giovane di 22 anni trovato morto nel 2012 lungo il Marano di Riccione, non ha mai smesso di cercare la verità sulla morte del figlio.

L’avvocato Elena Fabbri, che rappresenta Piccione, conferma che ci sono nuovi elementi che potrebbero portare alla riapertura del caso. Le indagini difensive hanno rivelato la possibilità di utilizzare i dati nel cellulare di Vadim, dati che fino ad ora non sono stati utilizzati dalla Procura della Repubblica di Rimini. Questi elementi potrebbero aprire nuovi scenari sulla morte di Vadim.

Nel 2019, un consulente tecnico della famiglia ha ritenuto improbabile l’ipotesi di annegamento come causa della morte. La speranza ora è nel cellulare di Vadim, l’ultimo oggetto che ha usato prima di morire. Nonostante le indagini, la causa esatta della morte di Vadim rimane ancora incerta.

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