La triste fine del Pascià di Riccione, un team di fotografi denunciano il degrado dello storico locale

Il sito web Dusty Dancing fa un’immersione nelle rovine e racconta la sua caduta

Un team di fotografi impegnati da anni nella denuncia del degrado e dell’abbandono ha deciso di dare voce a una passione che li accomuna: le discoteche. Elsa Mancini e Simone Nanetti, membri di spicco del team, hanno lanciato il sito internet Dusty Dancing, un portale dedicato esclusivamente a queste suggestive strutture ormai in rovina.

La passione per la fotografia e l’interesse per le storie di luoghi abbandonati hanno spinto il team a documentare e condividere le tristi condizioni delle discoteche lasciate nel dimenticatoio. “Quando veniamo a conoscenza di locali abbandonati, inviamo qualcuno del nostro staff per fotografare e raccontare la storia che si nasconde dietro quei muri”, ha spiegato Simone Nanetti.

L’attenzione del team si è recentemente concentrata sull’ex discoteca Pascià di Riccione. Ciò che ha attirato l’attenzione di Mancini e Nanetti è stato il contrasto tra l’aspetto chiuso e abbandonato dell’edificio e le notizie che indicavano una sua riapertura imminente per la stagione estiva. Poco dopo la loro visita, è emersa la notizia del fallimento della società che gestiva la discoteca Pascià.

“Abbiamo subito ipotizzato che qualcuno, venuto a conoscenza del fallimento, avesse deciso di entrare e saccheggiare l’edificio”, ha rivelato Simone in un’intervista alla nostra redazione. Durante la loro esplorazione fotografica, il cancello di ingresso era parzialmente smantellato, mancava qualsiasi segnale di divieto di accesso e la porta d’ingresso dell’edificio era completamente assente. L’interno, invece, presentava vetrate rotte e una desolante distruzione.

Dusty Dancing si propone di documentare e sensibilizzare l’opinione pubblica sul degrado delle discoteche abbandonate, spingendo a una riflessione sulle cause che portano questi luoghi vibranti di vita a essere ridotti a tristi rovine. Il sito web raccoglie le foto e le storie di ogni discoteca visitata dal team, offrendo uno sguardo nostalgico e inquietante al passato glorioso di queste strutture.

Elsa Mancini e Simone Nanetti sperano che il loro impegno contribuisca a sollevare l’attenzione delle autorità competenti e del pubblico, spingendo a un’azione concreta per preservare la memoria di queste discoteche e, possibilmente, riuscire a riportarle in vita.

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