Litvinenko: 'costretti a scappare da Rimini'

La famiglia di Aleksander Litvinenko, e in particolare il padre della spia russa uccisa a Londra, aveva lanciato nei giorni scorsi in un sito Internet un appello alle autorità  italiane, che secondo l...

A cura di Redazione Redazione
09 marzo 2010 14:02
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La famiglia di Aleksander Litvinenko, e in particolare il padre della spia russa uccisa a Londra, aveva lanciato nei giorni scorsi in un sito Internet un appello alle autorità  italiane, che secondo lui non vogliono dare asilo politico: "Siamo stati costretti a scappare da Rimini, senza possibilità di lavorare, senza soldi per pagare l’affitto". I Litvinenko infatti, il fratello Maxim, sua sorella Svetlana, e il padre Valter, avevano aperto un ristorante nella capitale della Riviera Romagnola. Il settantunenne ex ufficiale dell’Fsb (Servizi federali per la sicurezza) afferma che dopo la morte del figlio e le accuse rivolte al presidente Putin "per la mia famiglia restare in Russia diventò molto pericoloso, ma giunti in Italia non ci siamo sentiti per nulla al sicuro". Ma è stato Maxim Litvinenko a raccontare al Corriere Romagna l’avventura riminese: Maxim è in Italia da nove anni dove ha fatto il cuoco, attività che ha svolto per un po’ di tempo anche a Rimini. E’ qui che insieme alla sorella Svetlana, arrivata in Italia nel gennaio 2009 Maxim ha affittato un ristorante, La Terrazza, in viale Regina Margherita, investendo tutti i soldi disponibili, ottenuti dalla vendita delle proprietà in Russia della famiglia. "Purtroppo le cose non sono andate bene – spiega Maxim – prima una parte del locale che avevamo affittato è stata ritenuta abusiva dal Comune e quindi non abbiamo potuto sfruttarla, con evidente perdita di spazio per ospitare i clienti in piena stagione estiva. Poi ad ottobre un controllo della polizia ci ha spiazzato, hanno detto che avevamo la musica alta dopo mezzanotte, invece l’avevamo già spenta e c’era solo il personale che puliva e io, mia sorella e suo marito".  Per ora i Litvinenko vivono a Senigallia nell’appartamento di Maxim che al momento non ha un lavoro fisso. "Adesso ci stiamo organizzando, io ho avuto diversi lavori come interprete, ho dei contatti con agenzie russe e anche con albergatori di Rimini. Non è escluso che potremmo tornare durante la stagione estiva, nonostante il brutto trattamento che ci hanno riservato". 

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