Migranti: a Reggio Emilia l'accoglienza diffusa 'non regge più'
L'assessore Pd: 'Siamo oltre l'emergenza, li porto al Viminale'


A Reggio Emilia è la fine di un modello: quello della cosiddetta ‘accoglienza diffusa’, piccoli gruppi di migranti, tre-quattro persone, ospiti in alloggi sparsi sul territorio. Una formula pensata per evitare di creare “ghetti” che ora, a causa dei numeri crescenti di arrivi, non regge più. E si passa ai centri di prima accoglienza da 30-40 persone. A segnalare la situazione diventata insostenibile è Daniele Marchi, assessore comunale al Welfare (Pd). “Siamo oltre l’emergenza – dichiara in un’intervista al Resto del Carlino – Tanto che la Prefettura di Reggio, oltre ai gestori delle cooperative ha dovuto attivare anche la Caritas e gli alberghi per la ricerca di nuovi posti”. Tanti gli esempi. A Santa Vittoria, frazione di Gualtieri, una ex scuola elementare sarà messa a disposizione dei migranti; in città stanno per essere riattati i vecchi magazzini comunali. “Luglio e agosto – spiega l’assessore – sono stati mesi terribili: i flussi sono aumentati molto. La quantità di persone che arrivano e i tempi stretti hanno fatto saltare la gestione ordinaria”. Si tratta di 40 arrivi a settimana: solo nel weekend scorso sono approdati a Reggio 15-20 minorenni, mentre altri 7-8 sono attesi questa settimana: “ora siamo già a quota 200 minori non accompagnati, attualmente in accoglienza. Per gli adulti, meno di un mese fa eravamo a quota 1.350: ora siamo già almeno a 1.500”. Il Comune anticipa le risorse per i minori non accompagnati, sottolinea, “abbiamo previsto a bilancio più di 4 milioni che dovrebbero essere stanziati dal Ministero. Il governo non ha stanziato le risorse necessarie perché gli stranieri fossero accolti dignitosamente. Se il governo va avanti così, carico dei pullman e li porto tutti a dormire al Viminale”. A Qn la replica di Gianluca Vinci, deputato FdI: “Sono i municipi a dover farsi carico dei migranti con lo status di rifugiato, trovando alloggi e avviando percorsi per il loro inserimento”.