Natale vintage con Frida Vasini: tra ricette perdute e ricordi di Romagna
Dalla cucina ai laboratori per bambini, la celebre azdora racconta le tradizioni autentiche e la storia dei nostri nonni
Vallo a spiegare oggi a un ragazzino che si può vivere il Natale anche senza postare l'albero su Tik Tok o senza scrollare il feed di Instagram tra un cappelletto e l'altro, per sviare le domande scomode dei parenti. Vaglielo a spiegare che la messa di mezzanotte era l'unico after party consentito e che il rito dei regali aveva la magia di una fiaba, anche se alla fine il contenuto era un maglione fatto ai ferri.
A casa dell'azdora, al secolo Frida Vasini, il Natale ha ancora il sapore vintage di una ciambella appena sfornata. E non tanto per la retorica smielata del "si stava meglio quando si stava peggio". Tutt'altro. "Perchè i giovani di oggi vibono meglio, è certo. Lei, cresciuta in pieno boom economico, si è fatta conoscere in questi anni – dalle sagre al salotto della Clerici - proprio come la cantastorie di quella romagnolità ormai perduta, quella tramandata dai racconti dei nostri nonni, quando davvero non c'era nulla. "Ma – spiega lei – è proprio attraverso le nostre origini che possiamo davvero capire chi siamo oggi. Non è un'operazione nostalgia, ma un fatto culturale. Stiamo vivendo una sorta di sradicamento che ha affievolito il nostro senso di appartenenza, ecco perchè raccontarlo significa riappropriarci un po' di quella romagnolità perduta. Perchè come diceva Jean Lèon Jaurès la tradizione non consiste nel mantenere le ceneri, ma nel mantenere viva una fiamma”.
In tour per la Romagna. Intanto venerdì 12 dicembre sarà protagonista di un laboratorio per bambini al Brienz Xmas Village di Bellaria Igea Marina (ore 16,30), dove insegnerà ai più piccoli come preparare una merenda natalizia ormai scomparsa dalle nostre tavole: gli strozzapreti dolci, fatti con farina, latte, zucchero e conditi con una glassa. Una chicca che riproporrà anche al Magico Borgo di Natale a Forlì, durante l'evento Christmas lab by Frida Vasini: "il 4 e 6 gennaio – come si legge sul sito del Comune - show cooking e laboratorio dedicato alla Piadina Dolce Fritta e Strozzapreti Dolci insieme alla chef del programma E' sempre mezzogiorno do Rai 1, Frida Vasini". Ma non mancheranno neppure le cantarelle, assicura."Impareremo vecchi trucchi dei nostri nonni. Io naturalmente non sto mai zitta nemmeno mentre cucino, il mio è uno storytelling continuo con cui proverò a far luce sulle nostre tradizioni più lontane".
Dalla fame alla romagnolità. "Perchè è grazie alla fame di quegli anni che oggi possiamo assaporare il benessere", racconta l'azdora. "Quella fame ci ha dato la spinta per costruire il nostro impero romagnolo. Certo che senza tecnologia, la socialità era tutta fisica: la messa del 24 dicembre, le carrube dei cavalli al posto dei dolci, le infinite partite a carte.... erano riti semplici che riempivano Natali freddi, senza comodità e con tanta miseria. La mia missione è far conoscere anche ai più giovani i racconti dei loro nonni, per capire lo sforzo che le precedenti generazioni hanno fatto per uscire dalla povertà. Da quello sforzo, grazie al quale oggi possiamo vivere nel benessere, è nata la romagnolità. Una forma di ingegno che qui ha preso una forma senza eguali. Dimenticare sarebbe sacrile, faremmo un torto a noi stessi".
La vera ricetta dei cappelletti. "Anche i piatti raccontano chi eravamo, dalla cucina possiamo imparare molto", sottolinea Frida. "sulla riviera, diciamolo una volta per tutti, i cappelletti erano soltanto quelli col formaggio. La carne non era mica per tutti, quella la mangiavano solo i più ricchi. Qualche anno fa alla biblioteca Malatestiana di Cesena è stata depositata una vera ricetta di quegli anni: i cappelletti, questi sì di carne, con formaggio, petto di cappone, lonza di maiale e l'aggiunta del cedro candito. Un ingrediente che oggi è letteralmente scomparso dalle nostre ricette".
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