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Ricorre giorno 17 marzo, un terremoto devastò Rimini. Rimane alta l'allerta degli architetti per un futuro sisma

La zona del riminese risente spesso delle propaggini dei terremoti che purtroppo periodicamente scuotono in particolare il centro Italia. Anche nei primi giorni di marzo sono state avvertite dalla pop...

A cura di Redazione
17 marzo 2018 04:50
Ricorre giorno 17 marzo, un terremoto devastò Rimini. Rimane alta l'allerta degli architetti per un futuro sisma -
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La zona del riminese risente spesso delle propaggini dei terremoti che purtroppo periodicamente scuotono in particolare il centro Italia. Anche nei primi giorni di marzo sono state avvertite dalla popolazione un paio di scosse, per fortuna di lieve entità. Ma se fortunatamente i terremoti che hanno distrutto il centro Italia negli ultimi anni non hanno fatto danni a Rimini e nelle zone limitrofe, anche Rimini in passato è stata distrutta da un violento sisma. Oggi  ricorre infatti l’anniversario del terremoto che squassò la riviera romagnola il 17 marzo del 1875, seminando panico e distruzione e lasciando dietro di sé, oltre a rovine e feriti, anche un morto.
La scossa avvenne intorno alle 23.50, con epicentro al largo della costa nel mar Adriatico e colpì tutta la Romagna sud orientale, con un picco di magnitudo dell’VIII grado della scala Mercalli. Le città più colpite furono Rimini, Cesenatico e Cervia. Rimini, in particolare, subì gravi danni, come si legge sul catalogo dei forti terremoti italiani: “Numerosi edifici della città e dei sobborghi subirono gravi lesioni nelle pareti e nelle volte, in alcuni crollarono tetti, soffitti e solai.”
 Furono danneggiati anche il Tempio Malatestiano, l’Arco d’Augusto (già danneggiato dal precedente terremoto del 1786), e la torre dell’orologio dell’attuale piazza Tre martiri.
Anche a Cesenatico e Cervia ci furono gravi danni e crolli di moltissime abitazioni. La scossa si avvertì da Belluno a Velletri, e perfino sulle coste della Croazia.
 Oltre a quello del 1875, si ricordano nei secoli precedenti anche i terremoti del 1672 e del 1786, e nel secolo scorso quello del 1916. Rimini, insieme a Cervia e Cesenatico, si trova infatti in zona 2 nella mappa di classificazione del rischio sismico del territorio italiano, ma vi è stata inserita solo nel 1983 e, considerando il fatto che gran parte della città è stata ricostruita fra il 1945 e gli anni 80, quando ancora la zona non era considerata sismica, è alta la preoccupazione degli architetti riminesi per i gravi danni che un eventuale futuro terremoto potrebbe causare in una zona che negli ultimi decenni ha conosciuto un’ enorme espansione edilizia, unita a uno scarso lavoro di prevenzione antisismica.

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