Nudi al festival dei teatri, la replica di Pd e Sinistra Unita: ‘il centrodestra diserta gli eventi culturali’

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Il Partito Democratico e Sinistra Unita replicano dopo le polemiche suscitate dallo spettacolo di nudo del Festival dei Teatri di Santarcangelo. Le accuse sono a un centrodestra "schiavo di se stesso e di un'azione politica fatti a colpi di slogan", i cui esponenti sono accusati di essere sempre assenti ai momenti culturali cittadini. Di seguito la nota.

“Puntuale come non mai, ecco l’oramai tradizionale polemica sul nudo al Festival dei Teatri che a nudo mette solo la pochezza di pensiero e proposta culturale di un centro destra schiavo di se stesso e di un’azione politica fatta a colpi di slogan. Un centro destra che si avventura in territori per lui quasi inesplorati, vista la praticamente totale assenza di suoi esponenti nei momenti culturali cittadini: sia che si tratti appunto del Festival, ma anche del Cantiere Poetico e delle altre mille iniziative di una città che respira e vive eventi di un certo spessore dodici mesi all’anno. Un centro destra che con i suoi attacchi non fa che evidenziare (per fortuna) la forte contrapposizione fra due mondi, quello di una Santarcangelo che da 48 anni si apre al mondo e alla libertà di pensiero lasciando piena libertà ai direttori artistici che si susseguono nel tempo e quello di chi vuol chiudere i porti fisicamente e metaforicamente: ripristinando cioè una forma di censura che riporta a un pericoloso passato”. 

Dopo aver ascoltato le polemiche sollevate a turno dalle forze d’opposizione (compreso il Movimento 5 Stelle) sullo spettacolo “Multitud” dell’artista uruguaiana Tamara Cubas e aver visto chiudersi il cerchio “leggendo con stupore e meraviglia della minaccia di un esposto in Procura”, i gruppi consiliari del Pd e di Sinistra Unita intendono rimarcare la completa lontananza delle forze di maggioranza da quanto apparso in questi giorni sugli organi di informazione.

“Parole che evidenziano la presenza di due mondi antitetici: quello dei giudizi perentori, senza appello, lanciati da una pagina Facebook che con qualche commento immagina di parlare a nome di tutta la cittadinanza, e quello della realtà e della concretezza di una piazza e di un Festival capace soprattutto negli ultimi tempi di coinvolgere la città. Sia direttamente, facendo cioè di una settantina di persone del territorio, in gran parte giovani, gli attori protagonisti delle sue performance, come già accaduto con altri progetti in passato; sia indirettamente, calamitando migliaia di persone agli spettacoli, come accaduto con lo stesso Multitud che ha registrato quasi 2000 persone nelle tre serate, lasciando in netta minoranza la decina di contestatori raccolti dall’appello lanciato per la contromanifestazione in occasione dell’ultima tappa allo sferisterio. Per non parlare dell’indotto sul tessuto economico e sociale che fra la settimana del cartellone di eventi e l’eco che rimbomba per il resto dell’anno va ben oltre i lamentati 150.000 euro di finanziamento comunali”.

Quindi la chiosa amara: “E’ quasi avvilente assistere anno dopo anno alla canonica gretta litania di certa opposizione, alimentata nell’occasione anche da artisti che con una buona dose di leggerezza si ergono a capopopolo. Quanta ipocrisia facile, quanto irrispettosa provocazione nei confronti in primis di quei cittadini impegnati in prima persona e poi degli spettatori, tanti, di ogni età a cui si aggiungono operatori culturali provenienti da tutto il mondo che stanno riempiendo gli spazi spettacolo.

Non è comprensibile come si possa trasformare il corpo umano in mera polemica per una propaganda politica che discrimina non solo le persone che lavorano per il Festival o i cittadini coinvolti, ma anche lo stesso corpo umano: corpi adulti, corpi giovani, corpi che cercano di mostrare il senso di uno stato di prigionia, quella prigionia fisica ma soprattutto psicologica cui alcuni regimi hanno costretto gli esseri umani fino a renderli privi di ogni dignità. Dignità di cui oggi noi possiamo sentirci invece orgogliosi e che deve rendere liberi di esprimersi anche con quel corpo di cui la natura ci ha dotato e che grazie all' intelletto si interconnette con una cultura che è anche espressione di libertà!”.

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