Rimini: leggende e curiosità sulle Chiese di Santa Colomba, San Nicola e San Giuliano

Reliquie giunte dal mare Adriatico, le prime testimonianze risalgono al 1015

Chiesa di San Nicolò al Porto

Le prime testimonianze della Cattedrale di Santa Colomba risalgono al 1015.  La chiesa venne consacrata a cattedrale nel 1154, ed intitolata a Santa Colomba, giovane spagnola martirizzata a Sens, in Francia, per ordine dell’imperatore Aureliano. Narra la leggenda che alcuni mercanti di Sens, durante un viaggio sull’Adriatico, per le cattive condizioni del mare furono costretti a trovare rifugio a Rimini. Qui consegnarono al vescovo Stemnio la reliquia della santa che portavano con sè; essa fu custodita da allora nella cattedrale che venne poi intitolata alla santa francese.
Il 20 aprile dell’anno 1087 una spedizione di marinai baresi riesce ad asportare le reliquie di S. Nicola dalla omonima chiesa di Myra, l’attuale Dembre nel sud della Turchia, dove il santo era vissuto tra III e IV secolo d. C. Nell’estate del 1177, un misterioso vescovo tedesco di nome Gulto, di passaggio a Bari, probabilmente di ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa, riesce a trafugare una parte delle reliquie di S. Nicola, l’omero sinistro. Dopo una sosta a Rimini il veliero che deve riportare il prelato verso casa non riesce più a riprendere il largo. Ogni volta che prova a uscire dal porto venti avversi lo sospingono indietro anche se prima il mare era calmo. Interpretando questi eventi come espressione di una volontà superiore, il vescovo, confessato in lacrime il furto, depositò la reliquia sull’altare della chiesa oratorio di S. Lorenzo che era fuori dalle mura frequentata dalla marineria. Dopo questo avvenimento straordinario, il titolo della chiesa cambiò da San Lorenzo a San Nicolò (Nicolò è una forma contratta del nome in latino Nicolaus). Nell’anno 1338, la Congregazione dell’Ordine Benedettino dei Frati di Pietro del Morrone (chiamati poi Celestini), fonda a Rimini un suo convento. 

L'interno della chiesa di San Giuliano a Rimini custodisce le reliquie del martire Giuliano che furono conservate all'interno del sarcofago in marmo d'Istria,  visibile al centro dell'abside, fino al 1910 e oggi poste in un'urna all'interno dell'altare maggiore. La tradizione dice che il sarcofago, di età romana, sarebbe approdato a Rimini dalla Dalmazia con le spoglie di San Giuliano Martire.

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