Storie belle: alla Caritas Rimini giovani al posto dei volontari over 65 per garantire i servizi
Ricambio generazionale forzato dall'emergenza ma funzionale ad aiutare anziani e meno abbienti

Sono molte le associazioni, anche riminesi, che hanno contato per una vita sulle mani di molti volontari over 65, pensionati e appassionati di solidarietà. Fra quelle realtà che hanno sempre inseguito a fatica il ricambio generazionale all'interno delle loro fila c'è anche la Caritas cittadina, che per ovvi motivi dettati dal contenimento della pandemia da Coronavirus ha dovuto lasciare a casa i volontari che superavano una certa età, fra cui anche gli storici, per tutelare la loro salute e anche quella delle persone con cui quotidianamente potevano venire a contatto. Ma subito dopo averli "pensionati" è emerso il problema di come sostituirli. È bastato rendere pubblico il problema per trovare presto una soluzione, inaspettata, fra i più giovani. Ecco un'altra storia bella.
I servizi di erogazione dei pasti a domicilio a decine di anziani e di somministrazione dei pranzi a quasi un centinaio di non abbienti non potevano fermarsi, nonostante l'avanzare dell'emergenza sanitaria. Così grazie a un appello online, veicolato anche dal Comune di Rimini, quasi un centinaio di persone nel giro di appena un giorno hanno dato la propria disponibilità alla Caritas per sopperire alla mancanza di volontari. A ben vedere sono soprattutto giovani, studenti dell'ultimo anno di superiori ma anche universitari, oltre che disoccupati o inoccupati per la chiusura di negozi, bar, pub e ristoranti in ossequio alle più recenti disposizioni ministeriali. Di loro, già 25 sono stati messi in servizio per garantire il "Giro nonni", un viaggio giornaliero a casa di oltre 60 persone (almeno dieci in più rispetto al consueto, questo per colpa della Covid-19) per portare i pasti a domicilio, che se prima venivano fatti da due persone ad auto ora sono gestiti da un volontario per volta, attrezzato di igienizzante per le mani e spray disinfettante da usare dopo ogni consegna.
Ma c'è anche tutta la preparazione e il confezionamento dei pranzi, quelli che venivano offerti a quasi un centinaio di persone e serviti dalla mensa di via Madonna della Scala e che ora devono essere passati dalla porta per non rischiare troppi contatti e quindi un incremento dei contagi.
L'enorme e inaspettata risposta ha emozionato e rincuorato il direttore della Caritas Mario Galasso, che trova in questo un aspetto da considerarsi estremamente positivo, nonostante tutte le difficoltà del momento. «Abbiamo chiesto ai nostri volontari di stare a casa con difficoltà, però ci riempie il cuore vedere i sorrisi dei tanti giovani che sono venuti a darci una mano. Dispiace non aver potuto permettere il passaggio di consegne, ma sappiamo che quando tutto questo sarà passato potremmo festeggiare assieme tutto quel che saremo riusciti a fare».
Francesca Valente
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