Azienda offre 30mila euro per la coltivazione del Bambù gigante
Un beneficio per tutti coloro che intendono avviare una coltivazione in terreni situati in Romagna

Che il Bambù rappresenti la nuova grande opportunità per l’agricoltura oggi è un fatto ormai accertato, vista la grande diffusione che ha avuto negli ultimi anni.
Dal 2014, anno di fondazione del Consorzio Bambù Italia e di avvio del Progetto Onlymoso, oggi sono già oltre 2000 gli ettari piantati in tutt’Italia.
Il bambù rappresenta una materia prima perfettamente in linea con le esigenze dell’attuale società, sempre più rivolta verso un’alimentazione sana e l’uso di prodotti ecologici, derivati da coltivazioni rinnovabili. Questo permette l’ingresso in ampi mercati di destinazione.
Esistono oltre 1500 applicazioni del bambù, a partire dai Germogli alimentari, che contengono enormi proprietà benefiche (il germoglio di bambù è infatti considerato uno degli alimenti più salutari al mondo e i nostri prodotti alimentari a marchio Bambita rientrano nel progetto Laiq – Legambiente per una Agricoltura Italiana di Qualità), inoltre può essere utilizzato per la cosmetica, per la produzione di filati, impieghi architettonici, ornamentali, etc….
La grande novità riguarda l’utilizzo del cippato per la produzione di biomasse, quindi energia.
Questa nuova forma ha oggi trovato una reale applicazione grazie al contratto di fornitura firmato con la Powercrop srl, importante industria agroenergetica del ravennate, che per soddisfare le esigenze della propria centrale a biomasse per la produzione di energia elettrica rinnovabile, necessita di circa 250.000 tonnellate all’anno di cippato.
Con Powercrop srl è stato siglato un accordo di fornitura con prezzo fisso per tonnellata fino al 2034: questo garantisce oggi una nuova opportunità di reddito per le aziende agricole della Romagna, essendo lo stabilimento situato in questo territorio.
Grazie a questo accordo, l’azienda riconosce un beneficio di 30.000 € per tutti coloro che intendono avviare una coltivazione in terreni situati in Romagna, nelle provincie di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna, Bologna e Ferrara.
La gestione di un impianto di bambù è molto semplice, ma richiede, come tutte le colture, attenzione e cura: la produzione delle piantagioni, se viene seguito il protocollo di coltivazione dell’azienda, è costante e continua. Le piantagioni entrano in produzione verso il 4 anno dalla messa a dimora, dal 5 anno iniziano le produzioni più abbondanti.
Ogni anno il bambuseto viene tagliato a fasce alterne del 50% e la sua produzione può durare oltre 100 anni.
Quest'utilizzo del bambù può garantire degli enormi benefici agricoli ed ambientali.
Agricoli, perché grazie all’accordo con Powercrop, questa coltura può assicurare rendite elevate e sicure agli agricoltori: il prezzo di ritiro garantito, la raccolta meccanizzata, la durata centenaria della produzione e la possibilità di ottenere un contributo di piantumazione fino all’80%, sono sicuramente elementi che possono agevolare e motivare gli investimenti. Inoltre la coltivazione del Bambù rientra nelle colture finanziabili del primo e del secondo pilastro della Pac.
Dal punto di vista ambientale, l’incremento del numero dei bambuseti avrà effetti molto positivi anche sul nostro ecosistema: 1 ettaro di bambù assorbe una quantità di CO2 (anidride carbonica) che molti esperti sostengono equivalga a 5 ettari di bosco di differenti colture, le sue foglie hanno proprietà filtranti e agiscono da calamita catturando le micro particelle di polveri e pulviscolo, il suo apparato radicale funziona come una rete sotterranea, tenendo compatto il terreno, riducendo drasticamente l’erosione e prevenendo smottamenti e frane.
Oltre a questo, Il Bambù possiede la capacità di assorbire e trasformare i contaminanti presenti nel terreno, rendendoli meno tossici. Può quindi essere utilizzato per la bonifica di acque inquinate, suoli e sedimenti.
Info 348/3340344, consorziobambuitalia.it